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Con “Follia, singolare femminile” in arrivo la nuova edizione del Festival Robe da Mati

Al via l’atteso appuntamento con l’ottava stagione della rassegna che attraverso l’arte e la cultura affronta il tema della salute mentale

 

Otto edizioni. Otto festival di successo per accendere i riflettori sulla salute mentale con uno sguardo nuovo, curioso e votato all’arte. Con questo presupposto anche quest’anno torna in scena Robe da Mati, il festival che dal 2017 apre la stagione culturale trevigiana con proposte che vanno dal teatro all’arte visiva, passando per l’attualità e l’indagine economica. Oggi, giovedì 2 maggio, è stata presentata la nuova stagione della kermesse che, dal 31 maggio al 30 giugno, accompagnerà il pubblico in un viaggio tutto al femminile, più precisamente nella “Follia, singolare femminile”, toccando il tema degli stereotipi di genere e proponendo nuove chiavi di lettura per interpretare la realtà, con un occhio di riguardo a quella della salute mentale. L’appuntamento è nei luoghi più iconici di Treviso, come il Museo Santa Caterina, il Museo Bailo e Palazzo Giacomelli, con spettacoli teatrali e di cabaret, talk sull’imprenditoria femminile, la mostra di Outsider-Art e, ovviamente, la consueta cerimonia del “Premio Robe da Mati” dedicato a persone o iniziative “folli” che migliorano il mondo.

Oggi in Comune di Treviso si è tenuta la conferenza stampa di lancio della nuova edizione del Festival Robe da Mati, la rassegna culturale che dal 31 maggio al 30 giugno affronterà il tema della salute mentale dal punto di vista sempre nuovo dell’arte, alla presenza del sindaco di Treviso, dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Treviso, della presidente della Coop. Sol.Co, Luciana Cremonese, e del direttore artistico del festival Robe Da Mati, Igor De Polo. “Follia, singolare femminile” è il titolo della nuova edizione della kermesse che proporrà in cartellone spettacoli di cabaret, commedie dell’arte, ma anche approfondimenti di carattere economico e sociale accomunati dallo stesso intento: abbattere le prerogative di genere e avanzare un nuovo modo di pensare alla follia. Follia che è parte di ciascuno e che per questo non può essere circoscritta in alcuna gabbia di sesso, ruolo o età. La scena sarà di artiste e artisti da tutta Italia, ma anche di imprenditrici e studiosi che apriranno i loro mondi suggerendo nuove interpretazioni e inediti spunti di riflessione.

La rassegna, che quest’anno raggiunge il traguardo dell’ottava edizione, è organizzata dalla cooperativa Sol.Co., una fiorente realtà del territorio nata nel 1992 per dare l’opportunità alle persone in situazioni di svantaggio e di disagio psichico di poter intraprendere arricchenti percorsi occupazionali. Oggi Sol.Co. è un’organizzazione di successo riconosciuta per la capacità di offrire servizi efficienti alle imprese con le quali collabora, di realizzare un business profittevole e, soprattutto, di essere un esempio virtuoso di sostenibilità sociale e di parità di genere.

Da sempre attenta alle tematiche culturali, per Sol.Co. è stato naturale voler esplorare le contaminazioni tra arte e follia dando origine a uno dei festival trevigiani più amati e a una kermesse che prende in prestito il linguaggio dell’arte visiva, del teatro e della musica per affermare il valore della salute mentale, per fare luce sui disagi invisibili e dare una nuova traduzione della quotidianità.

Per l’edizione del 2024, in cui l’iconica oca simbolo del festival si tinge di pois bianchi come tributo all’artista Yayoi Kusama, il programma si fa ricco di appuntamenti che accompagneranno gli spettatori dal 31 maggio per tutto il mese di giugno. La stagione si aprirà con due spettacoli teatrali: il primo dal titolo “Pagliacce Cabaret”, del network Le Pagliacce, vedrà sei donne clown calcare il palco dell’Auditorium Santa Caterina in un omaggio all’universo comico che esplora appunto il linguaggio del clown ma in chiave femminile. A seguire, il 7 giugno andrà in scena, sempre al Santa Caterina, la pièce “Né serva né padrona”, un’opera dedicata alle figure femminili della commedia dell’arte e della loro rivoluzionaria emancipazione iniziata nel Cinquecento. Nell’opera, Claudia Contin Arlecchino veste, o meglio si “spoglia”, dei panni maschili di Arlecchino e invita a scoprire la sua filosofia autoironica sulla femminilità e i segreti del mestiere delle comiche.

Dopo il teatro, il programma di Robe da Mati guarda all’attualità e a tematiche di carattere economico-sociale con due interessanti appuntamenti. Il primo il 25 giugno a Palazzo Giacomelli, dal titolo “Le follie dell’imprenditrice”, è un talk moderato dall’esperto di innovazione Alessandro Garofalo che coinvolgerà due imprenditrici trevigiane, Elisa Menuzzo e Giorgia Giacchetto, in un racconto personale sulle loro esperienze di successo e sulla loro visione del business al femminile. Grande attesa anche per Valentina Furlanetto, giornalista di Radio24 e scrittrice, che presenterà il suo ultimo libro “Cento giorni che non torno”: un viaggio tra dolore, vergogna e voglia di libertà che attraversa gli spazi dolorosi del manicomio e intreccia le storie di Franco Basaglia e di Rosa, una giovane donna nata e cresciuta non lontano da lui, che viene investita da un’auto e che da quel momento combatte con le crisi epilettiche e con la malattia mentale.

Come di consueto, torneranno anche due eventi attesi della rassegna: la mostra di arte non convenzionale e il “Premio Robe da Mati”. Il vernissage dell’esposizione di Outsider-Art ospite al Museo Bailo è previsto per il 9 giugno e accenderà i riflettori fino al 30 giugno sulle creazioni di Darko, Albert Bomarziano, Mr.Heart e Anna Pietrobon, artista e socia della cooperativa Sol.Co.. Tema di quest’anno è “I mostri che abbiamo dentro”, realizzato in collaborazione con Tapu Singolart. Grande fermento anche per il rinomato “Premio Robe da Mati” che verrà riconosciuto a persone o esperienze in cui si riconosca una “follia” in grado di migliorare il mondo.

Per un assaggio della rassegna e per iniziare a scoprire le novità della prossima edizione del festival, l’appuntamento è per il 10 maggio – data scelta per ricordare il 13 maggio 1978 della “Legge Basaglia” – dalle ore 19 nella sede di Sol.Co. con la preview “È quasi robe da mati”, un open day con street food, visite guidate allo stabilimento, giochi da tavolo in collaborazione con “Giocatori in Scatola” e il concerto “Respira” di Erica Boschiero e Sergio Marchesini. “È quasi robe da mati” è un evento collaterale di “Festival Treviso Città per le Donne” e del “Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024”.

Il sindaco di Treviso dichiara: “Robe da Mati è un festival straordinario, che nasce dall’esperienza di una realtà, Sol.Co. che dà dignità e opportunità a centinaia di persone. Anche quest’anno la manifestazione avrà un cartellone di altissimo valore culturale sul tema della salute mentale, della follia con una connotazione positiva e dell’arte con un occhio di riguardo verso le pari opportunità. Ringrazio Luciana Cremonese e Igor De Polo per aver creato, con lo staff di Robe Da Mati, un’occasione per riflettere, condividere, divertire”.

“Ringraziamo il Comune di Treviso perché in questi anni non ha mai smesso di credere e sostenere il festival e il nostro desiderio di parlare non di malattia, ma bensì di salute mentale e di farlo in maniera innovativa.” – dichiara Luciana Cremonese, Presidente di Sol.Co. “Ogni giorno ci interfacciamo con persone in situazioni di svantaggio, non solo con disturbi psichiatrici ma anche colpite da disagio sociale e crediamo che il punto di partenza sia eliminare qualsiasi etichetta, credere nelle potenzialità e sviluppare nuovi talenti per aprire nuove opportunità. Robe da Mati è la vetrina culturale della nostra attività quotidiana e quest’anno, con il tema scelto ‘Follia, singolare femminile’, intendiamo abbattere anche gli stereotipi di genere partendo dall’esempio della nostra realtà in cui il 60% delle presenze in CDA è femminile, così come il 77% dei revisori.”

“Il programma di questa edizione si conferma di altissimo livello e in grado di proporre punti di vista inediti sull’arte. Le pièce che andranno in scena incarnano a pieno titolo il sottotitolo di quest’anno di Robe da Mati spogliando il teatro comico e la commedia dell’arte da qualsiasi esclusiva maschile. Approfondiremo anche il punto di vista di due imprenditrici che ci racconteranno come, in maniera diversa, hanno affrontato il ricambio generazionale. E poi ancora accenderemo i riflettori sulle imperdibili opere di Outsider-Art al Museo Bailo. Il programma è fitto di appuntamenti da non perdere e per chi volesse avere un’anteprima della rassegna l’invito è di partecipare alla preview ‘E’ quasi robe da mati’ prevista per il prossimo 10 maggio”. Commenta Igor De Polo, Direttore Artistico di Robe da Mati.

Robe da Mati 2024 è organizzato dalla Coop. Sol.Co. insieme al Comune di Treviso e in collaborazione con i Musei Civici di Treviso, con il patrocinio della Regione del Veneto, dell’ULSS 2 Marca Trevigiana, della Camera di Commercio di Treviso-Belluno-Dolomiti, Confindustria Veneto Est, Confcommercio Treviso, Confartigianato Marca Trevigiana, Confcooperative Belluno e Treviso, CSV Belluno Treviso, Caritas Tarvisina, Associazione Casa Respiro, Consorzio Intesa CCA, Progetto Donne Veneto e Centro della Famiglia di Treviso. Sponsor del festival sono Labomar, Bigaran, Colfert, Banca CMB, Service Vending e Carat Servizi.

Robe da Mati fa parte del cartello Rete Eventi della Provincia di Treviso e di Treviso Festival – la rete dei festival culturali della città di Treviso.

PROGRAMMA:

10 maggio 2024

“E’ quasi robe da mati” – Sol.Co.

dalle ore 19 open day con visite guidate, cibo, musica e giochi

31 maggio 2024

“Pagliacce Cabaret” – Auditorium Santa Caterina

del network Le Pagliacce

9 giugno 2024

“I mostri che abbiamo dentro” – Museo Bailo

vernissage mostra di Outsider Art

dal 9 giugno al 30 giugno 2024

“I mostri che abbiamo dentro” – Museo Bailo

mostra di Outsider Art di Anna Pietrobon, Darko, Albert Bomarziano e Mr. Heart

25 giugno 2024

“Le follie dell’imprenditrice” – Palazzo Giacomelli

con Alessandro Garofalo, Elisa Menuzzo e Giorgia Giacchetto

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