La Regione Veneto finanzia con un ulteriore bando da 2 milioni di euro la creazione e la promozione di botteghe e atelier aziendali e di musei di impresa. Un intervento innovativo, messo in campo da tre anni, per aiutare le aziende storiche, quelle che hanno una lunga tradizione manifatturiera o rappresentano l’identità di un territorio, per raccontarsi anche in chiave esperienziale e turistica, creare nuova occupazione e rafforzare il proprio marchi e la propria identità territoriale.

“Nel 2017, con il primo bando, la Regione Veneto ha finanziato con 1 milione di euro 12 progetti di valorizzazione territoriale del patrimonio di impresa – ricostruisce l’assessore regionale al lavoro, che ha attivato nell’ambito della programmazione dei fondi Fse un’apposita linea di finanziamento per la riscoperta dei patrimoni di impresa – Nel corso del 2019 sono stati finanziati altri 25 progetti (a fronte di 69 richieste di contributo pervenute) per un totale di 2 milioni di euro di fondi FSE impegnati. Con questa iniziativa, ora giunta al terzo bando, aiutiamo le aziende con almeno 10 anni di vita a rinforzare il proprio ‘brand’, a valorizzare archivi e sedi, ad essere protagoniste di operazioni di archeologia industriale e di creazione di musei d’impresa, a fare della  loro vita e del loro lavoro un elemento di identità del territorio e di attrazione per il turismo culturale ed esperienziale. E’ un operazione di recupero e valorizzazione della competitività del ‘made in Italy’, perché chi conosce ‘il bello’ e il ‘ben fatto’, e diventa testimone di come nasce e di chi lo produce, rappresenta il miglior ‘ambasciatore’ delle nostre produzioni nel mondo”.

Dal museo aziendale del gruppo polesano TMB  “Dalla ruota di bicicletta allo spazio”, alla digitalizzazione del patrimonio di disegni della storica manifattura tessile veneziana Bevilacqua che produce damaschi pregiati ricercati da numerose case d’alta moda, dal laboratorio di arte grafica creato dalla prima industria italiana di ‘penne d’autore’. la vicentina Montegrappa, al recupero e valorizzazione di storici stabilimenti di filatura del Lanificio Paoletti o della Tessitura La Colombina nella Marca trevigiana. Ma anche dalla valorizzazione delle botteghe storiche del centro di Padova e Montagnana, alla scoperta del distretto orafo vicentino per aiutare imprese di piccole dimensioni a raccontare la propria storia e la propria identità che si lega al territorio in cui sono inserite. In tutto sono oltre una trentina i ‘brand’ imprenditoriali che hanno trovato sinora una forma di promozione e di rilancio con l’iniziativa “Botteghe e atelier aziendali: il lavoro si racconta”.

“Non basta avere una storia per distinguersi dai concorrenti, bisogna anche saperla raccontare – ricorda l’assessore  – Mostrare il  passato di eccellenza e farlo apprezzare all’opinione pubblica significa distinguersi sul mercato, avere maggior forza contrattuale, rafforzare il senso di appartenenza di dipendenti e clienti e creare nuovi posti di lavoro. Perché ogni operazione di recupero e valorizzazione del patrimonio industriale implica il ricorso a nuove professioni e la creazione diretta o indiretta di nuovi posti di lavoro. Così si difende l’occupazione e si promuove la crescita di interi territori, che nel recupero del loro passato trovano linfa e opportunità per crescere nel presente e guardare al futuro”.