L’analisi di Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia FC, dopo la batosta subita a San Sito per 4-0 a opera del Milan.
“Sicuramente siamo stati veramente ingenui in tante situazioni, ci siamo fatti diversi goal da soli, a partire da tutte le situazioni che avevamo preparato, compreso il secondo goal che un pochino ci ha tagliato le gambe, e ha portato la direzione della gara in un certo modo. Sulle prime quattro situazioni abbiamo preso quattro goal. Ti ritrovi dopo dopo 27 minuti 4-0 non hai scusanti, abbiamo dato impressione di grande fragilità e dobbiamo lavorare in questa direzione, perché la squadra ha provato anche, per un quarto d’ora/venti minuti circa a fare delle ottime manovre, però dopo, una volta che subisci con troppa facilità e se li aiutiamo anche noi, con le nostre fragilità e i nostri errori, sicuramente questo non ci permette di entrare in partita. Che cosa vuoi dire? Partire da zero a zero, con un sistema di gioco diverso, magari in difesa dando maggiore protezione, ma cambia poco, anche durante la partita, nel momento in cui non ci sei più con la testa e ti sei demoralizzato, devi capire che può accadere contro una squadra come il Milan. La forza è quella di rimanere in partita, non subire il terzo goal, dei rigori in una maniera così ingenua come abbiamo fatto noi. Magari sul primo rigore che ci è stato fischiato contro, ho dei dubbi, ma questo non sta a giustificare il risultato finale. Non è una scusante”.
I tanti tifosi arancioneroverdi arrivati a San Siro hanno chiesto di tirare fuori il carattere. Come potete rispondere?
“Di sicuro non fa piacere, perché certamente uno non scende in campo per prendere questi goal. I ragazzi si allenano veramente a mille, è chiaro che, se poi vedi questa partita, puoi avere un pensiero differente. Io credo che dobbiamo lavorare tanto, sulla testa. E’ successo contro il Torino, dove abbiamo fatto un’ottima prestazione, ma abbiamo preso goal all’85’ su calcio piazzato, un po’ simile a quello che abbiamo preso oggi, cose su cui stiamo lavorando oggi e cercando di migliorare. Io credo tantissimo che l’unico modo per venirne fuori è il campo, cercare di intervenire sugli aspetti non solo tattici, perché alla fine non conta solo l’aspetto tattico, perché la squadra aveva dato una buona sensazione, prima di prendere il secondo goal. Sia nella fase difensiva che nella fase di pressione si deve vedere altro. Poi ci capita di farci male da soli, ci è successo contro la Lazio, il primo goal che abbiamo preso, è un po’ lo scotto della serie A. Dobbiamo capire tutti quanti, compresi i tifosi, che il campionato è diverso la serie B, che i giocatori che trovi davanti non ti perdonano i primi errori, hanno un passo completamente diverso, e noi dobbiamo capire che dobbiamo adattarci il prima possibile a questo campionato”.
Si aspetta qualche cosa in più anche dal punto di vista della pericolosità della squadra e della ricerca del goal?
“Ho parlato spesso di convinzione e di coraggio. In questo dobbiamo continuare a lavorare, prima o poi lo troveremo. Lavoriamo tanto in questa direzione, sia in fase di pressione che di costruzione, qualche cosa si vede ogni tanto, ma la si vede a sprazzi, non con continuità. Dobbiamo migliorare, a livello qualitativo, quello che andiamo a ricercare. Sapete qual è il problema di fondo? Che nei momenti di difficoltà si perdono anche quelle certezze che tu prepari e cerchi di fare in allenamento, e i ragazzi vanno più in protezione che in coraggio, il che può accadere, perché è sempre l’aspetto mentale che fa la differenza. Dovremo lavorare in questa direzione. Che questa partita ci serva da lezione, ma non ci dobbiamo abbattere, siamo solo alla quarta giornata, ci sta di perdere qui, non ci può stare di perderla dopo 27 minuti. Di questo noi dobbiamo solo chiedere scusa ai tifosi e dobbiamo mostrare un atteggiamento in campo diverso, anche attraverso le difficoltà che abbiamo incontrato oggi”.