Confagricoltura Veneto esprime contrarietà per il via libera dato da Bruxelles alla normativa irlandese, che introduce l’etichettatura sugli alcolici con indicazioni sui rischi sanitari legati al consumo. Si potranno leggere, quindi, messaggi sanitari come “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto”.

Confagricoltura Veneto: le contrarietà

“Questo disco verde dell’Ue all’Irlanda crea un precedente estremamente pericoloso per il settore – sottolinea Christian Marchesini, presidente nazionale e regionale dei viticoltori di Confagricoltura -. È vero che questo approccio severo dei Paesi Nordici nei confronti dell’alcol potrebbe essere corretto, dal momento che da loro è diffuso il consumo di superalcolici, ma è inaccettabile con il vino, che ha ben altra tradizione e peso sulla salute. A fare male non è il consumo, che in dosi limitate può avere effetti antiossidanti e benefici, ma l’abuso. Stiamo parlando di vino e non di alcol, un prodotto di cui il Veneto è il primattore in Italia con 12,5 milioni di ettolitri ed eccellenze doc che vengono esportate in tutto il mondo. Perciò ci siamo opposti in tutte le sedi comunitarie all’etichettatura e ora siamo molto preoccupati che il caso Irlanda non resti isolato, ma che iniziative simili vengano presentate da altri Paesi. E questo sarebbe un grande danno per il Veneto e la nostra economia”.

Le preoccupazioni di chi opera nel settore vino

Gli fa eco Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Veneto e da pochi giorni nominato presidente nazionale della sezione di prodotto vitivinicoltura dei Giovani di Confagricoltura. “È un grave silenzio, quello europeo, perché ha permesso di lasciar passare questa etichettatura irlandese. Ancora una volta il made in Italy subisce un attacco ingiustificato e vede demonizzato un suo prodotto leader sui mercati internazionali. Anziché investire su una corretta prevenzione ed educazione al consumo consapevole di vino, vengono alimentate campagne intrise di paura e terrorismo mediatico, che al comparto non faranno bene”.

Secondo i dati presentati da Veneto Agricoltura nel focus vendemmia di fine anno a Lonigo, al terzo trimestre 2022 l’Italia presentava per quanto riguarda l’export di vino un fatturato di circa 5,8 miliardi di euro, con il Veneto al comando della classifica dei maggiori esportatori di vino in Italia, con una quota del 36% sul totale nazionale. La nostra Regione, con circa 2,08 miliardi di euro (dato consolidato alla fine del 3° trimestre 2022), presenta una crescita maggiore rispetto a quella nazionale, visto che registra un rialzo del +16,6% rispetto al terzo trimestre 2021. In Veneto le aziende vitivinicole attive sono 27.513, con una superficie media di 3,6 ettari. Su 101mila ettari di vigneto veneto, 43.417 si trovano nella Marca e 30.289 nel Veronese; seguono Venezia (10.523), Vicenza (8.197), Padova (8.168), Belluno (285) e Rovigo (284).