ex_Carnielli_0_0È il Movimento a 5 Stelle a rilanciare il grave problema del cromo nel Meschio nella zona dell’ex Carnielli. La vecchia fabbrica della storica Graziella è infatti da tempo al centro della cronaca locale per il grave inquinamento da cromo causato al fiume ed all’ambiente circostante, mai bonificato. L’azienda ha infatti dichiarato fallimento e questo è bastato perché evitasse di fare l’unica cosa che andava fatta, ossia una massiccia operazione di risanamento dell’ambiente circostante. Ad occuparsene ora dovrà essere la Provincia che rivendica però le risorse alla società assicuratrice dell’impresa fallita, garante di una fideiussione di un milione di euro, ad oggi mai sborsati. Per ottenerli la Provincia si è rivolta al TAR, ma i tempi per arrivare ad una soluzione sono ancora lunghi. Una situazione incresciosa, oltre che pericolosa, che mette in evidenza il totale immobilismo delle amministrazioni che finora si sono succedute a Vittorio Veneto e che desta notevole preoccupazione. Ogni volta che piove -e nel mese di novembre le piogge sono state abbondanti- la falda acquifera si alza e rende più pericolosa la situazione di degrado del terreno attorno alla fabbrica, pieno di cromo esavalente, il più dannoso, e di residui di amianto, pericolosissimi per la salute. Il cromo è infatti una sostanza fortemente irritante e può causare lesioni anche all’apparato respiratorio, come bronchiti croniche di variabile gravità e asma bronchiale, ma anche malattie cutanee come l’eczema da contatto. Lo IARC lo classifica come cancerogeno nell’uomo, responsabile di tumori broncopolmonari. Non è da meno l’amianto, soprattutto per la sua capacità di rilasciare fibre longitudinali finissime, capaci di penetrare in profondità negli alveoli polmonari, danneggiandoli irreparabilmente. A prescindere dalla riscossione della fideiussione quindi, la situazione dell’ex Carnielli va risolta in tempi brevi, iniziando da subito a pianificare e programmare per sanare in modo definitivo la grave e vergognosa situazione di inquinamento dell’area.

di Lorenza Pilloni