Home Attualità Ex-Nuova Esa tra Mogliano e Marcon, pronti 2.5 milioni per il risanamento

Ex-Nuova Esa tra Mogliano e Marcon, pronti 2.5 milioni per il risanamento

“Stiamo finalmente per portare a termine l’intervento di smaltimento dei rifiuti nell’area dell’ex-Nuova ESA tra i territori comunali di Mogliano Veneto e Marcon, al confine tra trevigiano e veneziano. Lo stabilisce una delibera, che ho fortemente voluto, che prevede lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per provvedere al definitivo smaltimento dei rifiuti, in parte pericolosi, che erano stoccati in quell’ex-area industriale. Un’altra promessa mantenuta di cui vado particolarmente fiero perché si tratta di restituire un’area industriale compromessa da speculazioni per restituirla alla comunità”.

Così Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico con delega alla legge speciale per Venezia, commenta i contenuti dela delibera approvata dalla Giunta regionale, che prevede l’Addendum alla Convenzione tra Regione del Veneto e Veneto Acque S.p.A. per l’ultimazione degli interventi di caratterizzazione, rimozione e smaltimento definitivo di rifiuti, anche pericolosi, presenti nell’area denominata “Ex Nuova ESA”, in Comune di Marcon (VE) e Mogliano Veneto (TV).

Con questo atto ufficiale si avvia, quindi, a conclusione una complessa vicenda, iniziata nel 2004 con il fermo e il sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria dell’ex impianto industriale, in cui la Regione del Veneto, data la complessità degli interventi, è intervenuta a sostegno delle Amministrazioni locali stanziando negli anni significativi finanziamenti e affidando il servizio di rimozione dei rifiuti speciali, anche pericolosi, alla società in house Veneto Acque S.p.A.

Con questo provvedimento, la Giunta ha anche disposto il finanziamento di 2.500.000 euro, a valere sui fondi della Legge Speciale per Venezia, per dar corso alla quinta e ultima fase di esecuzione degli interventi, che prevede lo smaltimento di circa 2.800 tonnellate di rifiuti che ancora residuano nell’area.

È inoltre prevista l’esecuzione di un’indagine di caratterizzazione ambientale del suolo, del sottosuolo e delle acque di falda al fine di verificare lo stato di qualità delle matrici ambientali e programmare, all’occorrenza, l’esecuzione di eventuali attività di bonifica, da eseguirsi successivamente con l’assegnazione di specifiche risorse. Tale attività di caratterizzazione potrà essere avviata al termine della fase di asporto e smaltimento che, da cronoprogramma degli interventi, avverrà nel corso del 2024.

Le precedenti fasi di smaltimento portate a termine, affidate sempre a Veneto Acque S.p.A. tramite specifiche Convenzioni, sono state realizzate sulla base di un ordine di priorità formulato da Vigili del Fuoco e ARPAV. A partire dal 2012, si è provveduto all’asporto di circa 500 tonnellate di pentasolfuro di fosforo (Fasi 1 e 2), di 1.600 tonnellate di imballi di plastica e alla rimozione di 48 serbatoi e del loro contenuto costituiti da fanghi e liquidi pericolosi (Fase 3).

Nel corso del 2021, è stata completata la Fase 4 delle operazioni, con l’asporto di circa 2000 tonnellate di fanghi, di ulteriori 1800 tonnellate di terreni contaminati nonché lo svuotamento di circa 350 tonnellate di rifiuti liquidi.

Complessivamente, la Regione del Veneto ha stanziato, negli anni, oltre 7,5 milioni di euro a valere su fondi della Legge Speciale per Venezia per il risanamento ambientale dell’area.

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