Ieri mattina al Tribunale di Treviso è arrivato alle cronache una accusa di stalking ai danni di un 42enne di Breda di Piave.

L’uomo aveva fatto pedinare nel 2014 l’ex moglie con l’obiettivo di ottenere l’affidamento dei figli ma successivamente sarebbe stato denunciato per stalking dall’amante di lei; all’epoca di fatti l’accusatore, che oggi è compagno della donna, ma allora solamente amante (era sposato con un’altra donna) si sarebbe sentito molestato dall’accusato a causa di continui appostamenti sul luogo di lavoro o davanti alla sua abitazione.

A questo si aggiungono diverse minacce di morte e manomissione dei mezzi personali di trasporto della presunta vittima.

Tutti questi episodi hanno messo in preoccupazione l’amante tanto da dover ricorrere ad una denuncia ai danni del 42enne.

Per la difesa si tratta di un errore: l’imputato nel 2014 era in via di divorzio con la moglie dopo aver scoperto che quest’ultima intratteneva una relazione con il vicino di casa, nonchè vittima del processo. Per risolvere la faccenda legata all’affidamento dei figli dell’accusato l’uomo si sarebbe servito di un investigatore privato per tenere a bada tutti gli spostamenti della donna e raccogliere le prove della infedeltà della donna.

Secondo la ricostruzione degli avvocati della difesa, l’uomo non avrebbe quindi pedinato l’amante, quanto piuttosto l’ex moglie che all’epoca dei fatti spendeva parte del suo tempo nella casa del vicino con il quale aveva una relazione clandestina.

Il procedimento, dopo il processo di eri mattina, è stato rinviato al 13 aprile.

Matteo Venturini

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