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I tesori della Fondazione Giorgio Cini esposti ad Aix-en-Provence

Rare sono le occasioni di apprezzare il gusto raffinato ed eclettico di Vittorio Cini nella sua totalità, in un viaggio attraverso le opere che lui raccolse sia per la sua dimora personale, Palazzo Cini, che per le collezioni della Fondazione Giorgio Cini: dai dipinti, ai disegni, dalle miniature, alle stampe, senza dimenticare le sculture, gli avori e gli smalti. Quasi 80 di queste opere – inclusi capolavori raramente visibili al pubblico – verranno esposte all’estero, per la prima volta in numero così cospicuo, dal 17 dicembre 2020 al 28 marzo 2021, al Centre d’art Hôtel de Caumont, riferimento culturale e artistico di Aix-en-Provence. Curata da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte, in collaborazione con l’architetto Daniela Ferretti, la mostra Trésors de Venise. La collection Cini celebra in Europa il gusto collezionistico, – “l’italiano più faustianoche io abbia mia conosciuto come scrisse Bernard Berenson -, Vittorio Cini fondatore dell’istituzione veneziana di cui nel 2021 si celebrano i 70 anni di attività.

Accanto ai nomi della pittura toscana – come Botticelli, Beato Angelico, Filippo Lippi, Piero di Cosimo – e veneziani, come Lorenzo e Giandomenico Tiepolo, Giambattista Piranesi, e Giuseppe Porta detto il Salviati, la mostra presenta opere del Rinascimento ferrarese da Cosmè Tura a Ludovico Mazzolino, preziosi capolavori conservati a Palazzo Cini. Un momento unico del percorso saranno i confronti dei capolavori antichi con opere di artisti contemporanei come Vik Muniz, Adrian Ghenie ed Ettore Spalletti, che negli ultimi anni sono stati ispirati dalle opere esposte nella casa-museo confermando la vitalità straordinaria delle collezioni di Vittorio Cini.

Questa mostra ad Aix-en-Provence è un primo felice e importante tentativo di proporre ad un pubblico internazionale alcuni esempi emblematici delle opere conservate nella casa-museo di Palazzo Cini e una selezione dei tesori di cui Vittorio Cini ha voluto dotare l’Istituto di Storia dell’Arte con munifica generosità”- spiega il direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero – “Percorrere quindi le sale dell’Hôtel de Caumont è per il pubblico come attraversare alcuni degli spazi della casa di Vittorio Cini, potendo così godere idealmente di ciò che potranno vedere in una vera e propria visita a Venezia”.

La Fondazione Giorgio Cini – di cui proprio nel 2021 ricorrono i 70 anni di attività – vanta un vasto patrimonio artistico, la cui ricchezza è il riflesso dell’interesse del fondatore Vittorio Cini per l’arte nelle sue varie manifestazioni. Cini dotò l’istituzione di opere d’arte provenienti sia dalla sua raccolta personale sia dal frutto di acquisti e donazioni di rilievo. È proprio grazie agli acquisti di Cini che nel 1962 – anno nel quale si entrò in possesso delle raccolte di disegni appartenute a Giuseppe Fiocco, Antonio Certani, Elfo Pozzi e Daniele Donghi e del corpus di miniature e manoscritti già Hoepli – nacque il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Ad accrescere ulteriormente la consistenza e l’importanza delle raccolte si sono aggiunti nel tempo i lasciti di personalità della cultura, collezionisti e artisti legati da rapporti di amicizia con il fondatore o persuasi dal prestigio dell’istituzione.

Palazzo Cini a San Vio, dal 1919 residenza dell’imprenditore, ospita la Galleria di Palazzo Cini riaperta stagionalmente al pubblico nel 2014, dopo lavori di rimodernamento realizzati con il sostegno di Assicurazioni Generali. Concepita come una casa-museo, fu inaugurata nel 1984 in seguito alla donazione da parte della principessa Yana Cini Alliata di Montereale, figlia del mecenate, che nel 1981 lasciò alla Fondazione un cospicuo gruppo di dipinti toscani, alcune sculture di pregio e diversi oggetti di arte decorativa, insieme ai due piani del Palazzo che oggi li ospitano; nel 1989 si aggiunse il nucleo di tavole ferraresi in deposito per gentile concessione dell’altra figlia Ylda Cini Guglielmi di Vulci; nel 2015 gli eredi Guglielmi hanno conferito al museo un altro cospicuo gruppo di opere d’arte di pregio, tra dipinti, maioliche e arredi che arricchiscono ulteriormente il prezioso patrimonio esposto nel Palazzo di Campo San Vio a Venezia. Dal 2015 Palazzo Cini è promotore del Dorsoduro Museum Mile insieme a Gallerie dell’Accademia, Galleria di Palazzo Cini, Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi – Punta della Dogana. Il progetto è uno straordinario percorso culturale attraverso otto secoli di storia dell’arte mondiale nel sestiere di Dorsoduro.

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