E’ pace fatta tra Treviso e Tolmezzo (UD), che da anni si contendono la paternità del dolce italiano più famoso nel mondo: il tiramisù è un patrimonio dell’Italia, e ogni anno le due città sono pronte a “sfidarsi” per promuovere la sua straordinaria bontà nel mondo. Il “Patto del tiramisù” è stato siglato a FICO Eataly World, il parco dell’agroalimentare più grande del mondo, a Bologna, che ieri in occasione del Tiramisù Day ha ospitato la “sfida” golosa tra gli chef delle due città.
E’ stato il tiramisù di Treviso quello che, secondo i giurati, ha raggiunto “la maggiore armonia tra i pochi, semplici ingredienti” del dolce al cucchiaio. Ma le due città, hanno affermato i sindaci di Treviso Giovanni Manildo e di Tolmezzo Francesco Brollo, sono pronte a darsi la rivincita ogni anno, per promuovere e celebrare insieme il tiramisù, definito un vero “monumento” della cucina italiana in tutto il mondo.
Il tiramisù è un dolce semplice e casalingo, diffuso in tutta Italia e noto nel mondo quanto pasta e pizza; da quest’anno, Eataly lo sceglie come dolce ufficiale e lo promuove in tutti gli store in Italia e in Europa. L’appuntamento è stato seguito su web e social media da www.tiramisuday.com e www.eatalyworld.it, con #tiramisuday e #eatalyworld, e realizzato con i prodotti e la collaborazione di Astoria per i vini, Venchi per il cioccolato, Granarolo e Valsamoggia per il mascarpone, ed i maestri pasticceri dell’AMPI.
L’idea di tenere l’insolita gara del Tiramisù a FICO è di Oscar Farinetti e della coppia del food writing italiano, gli scrittori e giornalisti piemontesi Clara e Gigi Padovani, che hanno al loro attivo decine di libri e che con il loro “Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato” (Giunti, maggio 2016) hanno rilanciato l’attenzione su questo dessert, riscoprendone le vere origini friulane e venete.
In Friuli, all’Hotel Roma di Tolmezzo, la cuoca Norma Pielli mise in menù il tiramisù nel 1959, ispirandosi a una ricetta di Pellegrino Artusi. Ma la Marca Trevigiana, attingendo alla propria cultura pasticcera e prendendo spunto da quella “zuppa inglese al caffè” (cit. Giuseppe Maffioli) che anni prima veniva data ai clienti delle case di piacere, lanciò questo straordinario dessert oltre i confini nazionali, grazie al ristorante Le Beccherie, dove Loli Linguanotto e Alba Campeol nel 1970 vararono il loro “Tirame su”.