sms - foto di repertorio
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C’è anche un ultraottantenne di Quarto d’Altino invalido al 100 per 100 fra le persone vittime della truffa del finto sms a firma di banca Intesa San Paolo. Anzi, allo stato attuale, il pensionato è anche la persona più maltrattata dai malviventi visto che dal suo conto corrente sono stati sottratti più di 10 mila euro. La storia dell’uomo, ennesima pratica seguita dall’Adico, non è dissimile rispetto a quella vissuta dagli altri cittadini (molti mestrini e veneziani ma anche provenienti da varie parti del Veneto e dell’Italia). In realtà, in questo caso, è stato il figlio a cadere nell’articolato e ingegnoso trabocchetto teso dai truffatori, anche se i soldi sono poi partiti dal conto dell’anziano che ha lo stesso home banking.

Lo schema del raggiro è sempre uguale. Il figlio del pensionato ha ricevuto il solito sms con la schermata all’apparenza originale della banca. All’uomo è stata chiesta la riconfigurazione di alcuni dati a causa di un accesso anomalo. I truffatori, come di consueto hanno fornito il link, sempre all’interno del messaggio, poi hanno chiamato la vittima designata in questo caso con un numero verde presentandosi come operatori di Intesa San Paolo e si sono fatti fornire un codice arrivato ancora per messaggio al cellulare dell’interlocutore. Subito dopo dal conto dell’anziano sono partiti bonifici e ricariche di carte prepagate verso beneficiari ignoti per una somma totale che supera i 10 mila euro.  Naturalmente la vittima ha presentato subito una denuncia alla Polizia Postale e poi si è rivolta all’Adico per avere assistenza. “Ormai seguiamo decine di casiconferma Carlo Garofolini, presidente dell’associazione -. Quest’ultimo è per così dire il più odioso perché ha prosciugato il conto di una persona anziana e invalida. In generale ci stupisce constatare come siano tantissime le persone che sono state raggirate dal finto messaggio della banca la quale ora corre ai ripari cercando di avvertire i propri correntisti. Ma ormai per molti è troppo tardi. Noi – conclude Garofolini – contestiamo all’istituto una palese falla nel sistema di sicurezza dimostrato dal numero impressionate di persone raggirate e dal fatto che tra esse troviamo identikit di ogni tipo: giovani, anziani, donne, uomini. L’unica cosa che li unisce, a quanto pare, è avere un conto corrente in quell’istituto di credito”.