CNA Treviso apprezza l’annuncio del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri di potenziare l’intervento sulla liquidità “con altri 200 miliardi di prestiti garantiti che coprano fino al 25% del fatturato di tutte le imprese con il 90% di garanzia dello Stato”.
Secondo l’Associazione degli Artigiani, infatti, le iniziative già attivate con il decreto “Cura Italia” attraverso il potenziamento del Fondo centrale di Garanzia non sono sufficienti a sostenere le esigenze finanziarie delle piccole imprese, sia di quelle che ancora operano ma con ricavi in forte contrazione, sia di quelle che si sono dovute fermare ma che continuano comunque a dover sostenere una serie di costi fissi in assenza di ricavi.
«È necessario potenziare l’impegno pubblico attraverso risorse aggiuntive e strumenti adeguati che consentano di mettere a disposizione di tutti i soggetti economici una liquidità in proporzione al fatturato – afferma Alfonso Lorenzetto, presidente di CNA territoriale di Treviso -. È fondamentale la disponibilità del sistema bancario ad assicurare liquidità necessaria a coprire la distanza temporale tra i costi, che continuano a correre, e i ricavi che potrebbero riprendere solo tra qualche mese».
Il credito erogato alle imprese con meno di 20 addetti, che oggi rappresenta il 12% del fatturato, deve, coerentemente con l’obiettivo indicato dal Ministro Gualtieri, essere elevato al 25%, per consentire di superare la fase più acuta dell’emergenza economica.
«In questa difficilissima situazione può e deve essere recuperato, attraverso forme di reale coinvolgimento, il ruolo di prossimità degli strumenti associativi, a partire dai Consorzi Fidi, che possono facilitare la relazione con il mondo bancario, e contribuire a sostenere direttamente le esigenze di credito delle imprese» conclude Lorenzetto.
Dal canto loro, i due confidi di CNA, Canova e Sviluppo Artigiano, hanno già fatto la loro parte definendo nei giorni scorsi plafond di garanzie per agevolare l’accesso al credito delle imprese colpite dalla sospensione dell’attività a seguito dei provvedimenti governativi per l’emergenza Covid-19, tagliando i costi delle commissioni fino al 50%.