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La giunta di Casale sul Sile blocca definitivamente il progetto per il polo logistico

Archiviato in via definitiva il PUA riguardante l’area da 500mila mq vicina al Passante.

Il sindaco Stefania Golisciani: “Una scelta coerente con quanto abbiamo ribadito fin dall’inizio: manca la condizione fondamentale per procedere, ovvero il pieno accordo tra i privati”

 

La giunta di Casale sul Sile, guidata dal sindaco Stefania Golisciani, ha deliberato oggi lo stop definitivo al Piano Urbanistico Attuativo (PUA) relativo al polo logistico nell’area industriale Casale Est. Un piano riguardante l’area da 500 mq situata tra il Passante, vicolo Cristoforo Colombo e via Abbate Tommaso. Un progetto che prevedeva la realizzazione di un grande polo industriale per la logistica, con tre grandi capannoni ed aree direzionali.

Dopo aver più volte sollecitato i soggetti coinvolti (i proprietari dei diversi lotti componenti l’area e soggetti aventi la disponibilità delle stesse) affinché fornissero tutta la documentazione richiesta e sottoscrivessero l’accordo sul progetto, l’amministrazione comunale ha constato che l’intesa tra tali soggetti purtroppo non è stata raggiunta. A 7 anni dalla prima presentazione del PUA, dunque, si è deciso di dichiararne l’improcedibilità. Il piano nella forma attuale, infatti, era stato presentato nel lontano 2017.

Il sindaco di Casale sul Sile, Stefania Golisciani, spiega le motivazioni che hanno condotto la giunta al diniego.

«Fin dal primo giorno in cui ci siamo insediati, ci siamo sempre pronunciati a favore di questo progetto. Questo per i benefici che la realizzazione di questo intervento avrebbe potuto portare al nostro territorio in termini di sviluppo economico ed occupazione, oltre ad un notevole introito per le casse comunali derivante dagli oneri di urbanizzazione e la perequazione prevista. Ma fin dall’inizio abbiamo posto una condizione imprescindibile, ovvero che tra i privati vi fosse la piena disponibilità dell’intera area e conseguentemente un pieno accordo. Quest’ultima condizione purtroppo non si è mai realizzata. Alcuni dei soggetti privati coinvolti non hanno sottoscritto lo schema di convenzione urbanistica e la documentazione progettuale. Abbiamo a più riprese sollecitato tutti i soggetti interessati perché vi fosse la firma di tutti sullo schema di convenzione e sugli elaborati progettuali, ma purtroppo la cosa non si è mai realizzata. A 7 anni di distanza dalla prima presentazione del PUA, dunque, mancando ad oggi la condizione fondamentale e necessaria per procedere, abbiamo deciso di respingere definitivamente la proposta. Rispetto a questo progetto, la linea tenuta dall’amministrazione è stata assolutamente coerente: fermiamo il progetto perché non si è mai realizzata quella condizione che fin da subito abbiamo posto come requisito fondamentale».

L’area su cui insisteva il PUA (attualmente non utilizzata ed occupata quasi interamente da prati erbosi) manterrà la destinazione d’uso attuale: mista industriale, direzionale e servizi. Eventuali nuove progettualità che saranno presentate in futuro dai privati saranno opportunamente valutate dall’amministrazione comunale, nel rispetto di tutte le normative vigenti.

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