Work Service Cycling
Work Service Cycling

Era il 10 marzo scorso quando dal quartier generale di Padova era arrivato lo stop a tutte le attività dei team Work Service Romagnano e Work Service Dynatek Vega. Una scelta coraggiosa, quella assunta di comune accordo dai presidenti Demetrio Iommi, Renato Marin e Massimo Levorato che aveva anticipato di qualche giorno il lockdown per l’intero Paese.

“Con quella decisione abbiamo tutelato la salute dei nostri ragazzi e di tutto il nostro staff. Era un’azione doverosa di fronte alle notizie sempre più preoccupanti che ci arrivavano dal fronte del Coronavirus” ha osservato il presidente della Vega Prefabbricati, Demetrio Iommi.

“Fermarci quando ancora non era necessario è stato un atto di grande responsabilità anche nei confronti di tutti gli operatori sanitari che in questi mesi sono stati costretti a fare degli autentici sacrifici per salvare la vita a tante persone. In questi casi lo sport passa in secondo piano e deve dare per primo il buon esempio” ha aggiunto il presidente della Us Fausto Coppi Gazzera Videa, Renato Marin.

E’ giunto il momento di tornare a pedalare su strada, all’aria aperta e, per i team griffati Work Service, di programmare il proprio futuro. A trainare l’intero gruppo c’è patron Massimo Levorato che con Work Service Group, anche durante il lockdown, è sempre stato in prima linea continuando a fornire i servizi essenziali legati al mondo della logistica: “Sono stati 55 giorni durissimi nei quali come azienda, pur osservando le misure di sicurezza, non ci siamo mai fermati per garantire ai nostri clienti il nostro supporto. Da oggi si torna ad una normalità parziale e, di questa nuova realtà, fanno parte anche i 40 ragazzi che compongono la rosa dei nostri due team. Se in gara questi atleti sono da esempio per tutti noi per l’impegno e la dedizione che sanno esprimere in sella alle due ruote, oggi il loro ritorno agli allenamenti su strada è un segnale di speranza per tutti noi” ha spiegato Massimo Levorato. “Da oggi, però, si apre anche una seconda fase che ci obbliga a pensare e programmare il futuro con responsabilità e lungimiranza: bene che si torni a pedalare e si riprendano gli allenamenti in forma individuale ma è necessario poter dare a questi corridori e alle loro famiglie alcune certezze. Per questo attraverso i nostri tecnici abbiamo chiesto alla Federazione di individuare con i Ministeri competenti delle forme e delle date certe entro cui si possa tornare a gareggiare, in sicurezza, in questo 2020. Se ciò non dovesse essere oggettivamente possibile chiediamo che si decida subito di chiudere anticipatamente la stagione in corso così da permettere di programmare da subito, al meglio, il 2021. Un anno nel quale serviranno delle generose misure di sostegno al mondo dello sport e del ciclismo in particolare”.