Tra il 18 e il 19 gennaio si è svolto presso l’Aula Magna di Palazzo dei Gruppi Parlamentari il convegno voluto dal Movimento 5 Stelle per discutere, la principale problematica del decennio: il lavoro. A venire esaminati sotto la lente d’ingrandimento sono stati tutti i cambiamenti che hanno stravolto il mercato: formazione, immigrazione, integrazione, cultura, demografia e criminalità. Tema centrale durante la due giorni alla Camera dei Deputati? La tecnologia.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]

La trasformazione tecnologia dell’industria globalizzata rappresenta infatti lo snodo cruciale di un’Italia che non vuole e non può permettersi di perdere questo treno se intende restare aggrappata alla globalizzazione e, in ultima analisi, al primo mondo lavorativo.

Durante il convegno si è parlato quindi principalmente di Internet of Things, di Intelligenza Artificiale, di logistica robotica, di automatizzazione dei flussi e di Information Technology: queste le materie su cui dovrà presto incentrarsi la formazione delle nuove classi lavorative, se si spera di arginare il fenomeno della cosiddetta “disoccupazione tecnologica”. O meglio, di trasformarla da problema ad opportunità.

Il convegno ha visto la partecipazione di un vastissimo, eccellente carnet di relatori: Filippo Abramo (presidente Federmanagement), Leonardo Becchetti (professore di Economia Politica, Tor Vergata Roma), Federico Butera (sociologo), Nicola Cacace (economista), Romolo Calcagno (esperto gestione aziende), Antonello Calvaruso (Associazione italiana formatori), Tiziana Ciprini (deputato M5S), Claudio Cominardi (deputato, M5S), Luca De Biase (Il Sole 24 Ore), Domenico De Masi (professore di Sociologia del lavoro, La Sapienza di Roma), Donata Francescato (professoressa di psicologia di comunità, La Sapienza Roma), Beppe Grillo (M5S), Barbara Labate (Ceo di Risparmio super), Enrico Mentana (direttore del Tg di La7), Manuela Perrone (Il Sole 24 Ore), Roberto Petrini (La Repubblica) e Umberto Romagnoli (scienze politiche, Università Bologna).[/s2If]