Dopo la vittoria del centro destra in Sicilia domenica, con l’unione di Forza Italia, Lega Nord e il partito della Meloni, Matteo Salvini, leader delle Lega, arriva in terra trevigiana.  Giovedì sarà al K3 di Fontane, sede storica del Carroccio veneto. Nel primo pomeriggio è convocato il  direttivo veneto, su indicazione del segretario Toni Da Re. Schierati tutti i big veneti, su tutti il governatore Luca Zaia. Un direttivo importantissimo dopo il primo affondo di Forza Italia a Treviso con la candidatura di Andrea De Checchi, ex Alleanza Nazionale, da sempre sostenuto da Giancarlo Gentilini.

Ci sarà da sciogliere il nodo delle candidature dopo la creazione di una lista “Forza Gentilini” fatta da Sandro Zampese, Bepi Basso e Pierantonio Fanton. Forza Italia non sarebbe stata ai patti con la Lega, lanciando la candidatura per le amministrative della primavera del 2018 di Andrea De Checchi. Operazione che secondo il Carroccio sarebbe uno sgarro da vendicare. La sera precedente arriva invece a Treviso il treno “Destinazione Italia” di Matteo Renzi e del PD, in transito da Udine con sosta a Conegliano.

Fermerà alla stazione centrale di Treviso. Il leader della sinistra dovrebbe parlare anche della disfatta siciliana e del Partito Democratico. Proprio da Treviso era partita l’avventura di Renzi che due giorni dopo venne insediato premier a Palazzo Chigi. Mentre Renzi parlerà da sconfitto, Salvini forse incoronerà il candidato sindaco della Lega. E si parla con insistenza di Mario Conte. Salvini inoltre festeggerà con i leghisti la vittoria referendaria ma dovrà nel contempo risolvere anche alcuni grattacapi e tensioni tra Lega e Forza Italia. E parlerà di equilibri tra la Lega Lombarda e quella veneta che risulta ora molto più forte. Ad accogliere invece Matteo Renzi alla stazione ci dovrebbe essere il sindaco Manildo.