È boom di domande, quest’anno nella Marca Trevigiana, per il Servizio Civile Universale, un’opportunità per i giovani dai 18 ai 28 anni.

A due settimane dalla chiusura del bando (15 febbraio) sono già 232 le domande pervenute all’Associazione Comuni della Marca Trevigiana che, assieme a Volontarinsieme-CSV Treviso, gestisce i progetti di servizio civile a beneficio dei Comuni della provincia e di enti e associazioni del Terzo Settore.

«Si dice che le crisi creino opportunità e in questo caso c’è la conferma. In questi mesi molti adulti sono dovuti “stare un passo indietro”, ma i giovani stanno cogliendo l’occasione di dare il loro contributo al territorio – racconta il coordinatore Enrico Genovese -. Un esempio? Gli anziani che hanno imparato a fare le videochiamate anche grazie ai volontari in servizio attivo, mandati da Comuni e associazioni. Ci sono ancora dei posti nei progetti in provincia di Treviso, soprattutto nel sostegno a famiglie, minori, scuole. Invito i giovani a continuare a farsi avanti».

I volontari mettono a disposizione 12 mesi del loro tempo per un massimo di 25 ore di servizio la settimana, ricevendo un’indennità mensile di 439,50 euro.

Un’opportunità, dunque, che fa gola sotto molti aspetti: consente un’esperienza sì di servizio, ma anche  professionalizzante con l’acquisizione di competenze, relazioni e contatti, e premia con un piccolo ma dignitoso rimborso.

I progetti in cui i giovani volontari trevigiani possono inserirsi quest’anno sono 12, 4 nel sociale per attività con minori, anziani, disabili, e 8 nella cultura per prestare servizio in biblioteche, musei, settori cultura o ambiente del Comuni.

«I ragazzi – spiega Genovese – tendono a scegliere la cultura invece che il sociale, forse spaventati dall’impegno che richiedono le relazioni con minori, anziani, disabili ma, quando hanno il coraggio di mettersi in gioco in questo settore, conquistano una straordinaria ricchezza sotto il profilo umano e interpersonale».

Lo conferma Gaia Piaser, 23 anni, laurenda in Dams a Padova, che l’anno scorso aveva fatto domanda per fare il Servizio Civile presso il Museo di Treviso, tuttavia, non essendo riuscita ad entrare, aveva optato per una residenza per anziani, Fondazione Villa Argento di Silea, dove tuttora opera come animatrice.

«L’attività di animazione con gli anziani mi ha reso più cosciente di me stessa, di quello che posso dare, del valore di quello che offro, che è molto apprezzato sia dai responsabili della struttura che dagli ospiti, a cui mi sono affezionata tantissimo – racconta Gaia che finirà il Servizio Civile a giugno e nello stesso mese prenderà la laurea -. Prima di questa esperienza era una persona tranquilla, che stava sulle sue. Ora che mi sono messa in gioco ho potuto constatare che le mie proposte vengono apprezzate e la cosa mi gratifica».