Il turismo del cattivo gusto. Si potrebbe definire così l’ultima trovata del popolo del web: scattare un selfie davanti alla cattedrale di Notre Dame devastata dal terribile incendio di due giorni fa. Il rogo che ha avvolto il tetto del tempio gotico, provocando il crollo di parte del transetto e della guglia, ha fatto partire una gara di solidarietà tra VIP e comuni cittadini, con la nascita spontanea di raccolte di fondi destinati alla ricostruzione. Ma ha anche scatenato il protagonismo di moltissimi utenti dei social.

Il tetto, attorniato dalle impalcature del cantiere, divorato dalle fiammeSe Facebook e Instagram sono stati rapidamente invasi da foto ricordo di precedenti viaggi degli utenti nella Ville Lumiere, proprio davanti alla cattedrale, ed alcune testate hanno invitato i lettori a condividere le immagini della basilica, non tutte le iniziative si stanno rivelando nel segno della solidarietà o della memoria. Anzi, si sono già registrate nuove immagini riguardanti il luogo del disastro, questa volta attuali e senza nessun rispetto per la sacralità o per il dolore della tragedia: il richiamo della disgrazia è troppo forte per alcuni, al punto di voler scattare un’istantanea dei resti del rogo, a volte abbozzando persino un sorriso.

Una concezione piuttosto macabra e di cattivo gusto del turismo dunque, la cattedrale che si conferma meta di visitatori non per le bellezze architettoniche (ora a rischio in attesa di un intervento di messa in sicurezza) ma per testimoniare il passaggio di fronte ad un triste evento storico. Da monumento storico a luogo di fugace interesse legato ad un incendio: davvero un triste destino per Notre Dame.