I più moderati chiedono almeno che sia dipinta dello stesso colore della parte vecchia perché almeno si noti meno, ma i più estremi vorrebbero addirittura il suo abbattimento. È il destino delle nuove opere a Venezia, ne sa qualcosa il vicino ponte di Calatrava, e stavolta tocca alla nuova ala dell’hotel Santa Chiara. Quel cubo di pietra bianca dà su un lato su Piazzale Roma e dall’altro sul Canal Grande, quindi è impossibile non notarlo, anche nel suo colore neutro e nello stile minimalista, voluto così dagli architetti che l’hanno progettato, Antonio Gatto, Dario Lugato e Maurizio Varratta. Dopo 5 anni di lavori, ora che è stata liberata dalle coperture di cantiere, è finalmente visibile; ospiterà 19 stanze ed un parcheggio sotto il livello del mare per 16 auto dei clienti. In rete la domanda più frequente è come sia stato possibile, in una città che dovrebbe essere attentissima all’estetica, che qualcuno l’abbia autorizzato e si parla già di possibili responsabilità da verificare. E così la nuova ala del Santa Chiara è già diventata la nuova polemica dell’estate 2015.
Gigi Fincato