“I particolari ce li teniamo stretti perché non vogliamo avvantaggiare avversari già di per sé forti come Stoccolma, Erzurum e Calgary, ma la candidatura di Milano e Cortina alle Olimpiadi Invernali del 2026 è pronta e ha nel cassetto un gran bel dossier”.

Parola di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano e Gianpietro Ghedina, Sindaco di Cortina, che oggi si sono ritrovati nella sede della Giunta veneta, a Venezia, per una valutazione collegiale sulle prossime mosse e azioni da intraprendere e per lanciare ufficialmente, di fronte a una foltissima platea di giornalisti, la candidatura “lombardo veneta” a ospitare i 5 Cerchi della neve nel 2026, data che, tra l’altro, cadrà nel 70° anniversario delle Olimpiadi di Cortina 1956.

“Oggi debuttiamo ufficialmente con un sogno e con un po’ di emozione – ha detto Zaia – perché l’obbiettivo non è ancora raggiunto e la partita non è facile, ma qui ci sono due Regioni e due Comuni che sul piano della credibilità e dell’affidabilità nazionale e internazionale sono pronti ad affrontare qualsiasi sfida e non temono nessun confronto. Da oggi finisce il tempo delle parole e delle polemiche, da oggi si lavora a pancia bassa per definire i particolari della candidatura e presentarsi a gennaio al Cio con una proposta forte per entrare nella cosiddetta short list, per la quale, in questo momento, corriamo in quattro. Lavorare più che parlare è peraltro una caratteristica ben nota dei veneti e dei lombardi”.

Tra i presenti tre grandi figure dello Sport italiano, oggi in altre vesti, visti anche come di buon auspicio per la candidatura: la schermitrice Diana Bianchedi, oggi dirigente del Coni a rappresentare il Presidente Malagò già partito per Buenos Aires, l’indimenticata nuotatrice Novella Calligaris nelle vesti di inviata televisiva, il canoista Antonio Rossi, oggi sottosegretario della Regione Lombardia per i grandi eventi, certamente più famoso per le sue imprese in acqua e per essere stato il protagonista di epiche telecronache di “bisteccone” Galeazzi, che alzavano al massimo la pressione degli sportivi davanti ai teleschermi.

Il dossier che si sta limando dovrà rispondere in maniera esaustiva a un pacchetto di ben 132 domande specifiche avanzate dal Cio ma, hanno detto all’unisono Zaia, Fontana, Sala e Ghedina, “Milano/Cortina è davvero una candidatura nuova, che risponde in ogni aspetto alla direttiva Cio 2020”. Una direttiva che non guarda più alle edizioni faraoniche degli anni passati, ma a un’Olimpiade rispettosa dell’ambiente e basata strutturalmente sull’utilizzo di tutto l’esistente, dove necessario opportunamente ammodernato, e su bassi costi di realizzazione.

“Tutti elementi – hanno garantito i tecnici della Società che ha curato la redazione del dossier, dopo essersi occupata anche di quelli a suo tempo distinti di Milano e di Cortina Dolomiti Unesco – che Milano/Cortina 2026 possiede, perché non serviranno nuove infrastrutture, se non il palazzetto del ghiaccio di Milano, già previsto nel budget di candidatura, e perché, ha tenuto a ribadire Zaia, “Cortina ha il più grande hub sciistico del mondo e, con l’organizzazione dei Mondiali di Sci 2021, avrà al top piste e impianti”.

Serenità, da parte di tutti, anche sul piano dei costi e dei finanziamenti. “La nostra – ha detto Zaia – è una vera e propria candidatura low cost perché non siamo gente avvezza agli sprechi. Detto questo, abbiamo ancora la speranza che, dopo il già importantissimo sostegno politico, il Governo possa più avanti rivalutare l’ipotesi di un finanziamento pubblico. Altrimenti, pazienza, si va avanti lo stesso, non è un problema”.

La documentazione resa nota oggi, pur rispettando la necessità della riservatezza, ha svelato comunque particolari interessanti. Il “cluster” Milano-Valtellina prevede di ospitare 79 giorni di gara e 2.756 tra atleti e tecnici e di assegnare 46 medaglie. Due i villaggi olimpici in Lombardia, per 1.315 posti a Milano e per altri 1.441 a Livigno. Cortina risponde con numeri molto simili: 76 giorni di gara, 49 medaglie da assegnare, 2.225 atleti e tecnici da ospitare, un villaggio olimpico a Cortina per 1.176 posti.

Gli investimenti sono stimati in circa 370 milioni di euro, con la caratteristica non secondaria che Milano/Cortina minimizza gli investimenti a carico della finanza pubblica rispetto a ogni singola candidatura presentata, che tutte le sedi di gara sono già esistenti o, al massimo, da ammodernare, che non saranno necessari investimenti aggiuntivi per infrastrutture di trasporto. Si prevede inoltre che le spese operative possano essere interamente coperte da alcune principali fonti di ricavo: il contributo del Cio (925 milioni di dollari), sponsorizzazioni private, biglietteria, Licensing e Merchandising, rate card e cessione post olimpica dei cespiti.

Non manca una parte riservata al “saper fare” dei territori interessati, che hanno già varie esperienze organizzative di caratura internazionali, tra le quali l’Expo di Milano, i Mondiali 2018 di Pattinaggio di Figura, i Mondiali di Sci Nordico del 2013, i Mondiali di Curling del 2010 e i Mondiali di Sci Alpino di Cortina 2021.

Infine, il percorso temporale della candidatura: a ottobre 2018 la conferma dello status di candidate; a gennaio 2019 la consegna del dossier di candidatura; a marzo/aprile 2019 la visita ispettiva della Commissione di Valutazione del Cio; a luglio 2019 la presentazione della candidatura ai membri del Cio; a settembre 2019 il traguardo finale: la selezione della sede dei Giochi Invernali del 2026.