Da sinistra, il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato, il direttore della farmacia Alessandro Chinellato, e la direttrice della funzione ospedaliera dell'azienda sanitaria Chiara Berti
Da sinistra, il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato, il direttore della farmacia Alessandro Chinellato, e la direttrice della funzione ospedaliera dell'azienda sanitaria Chiara Berti

Il bunker del freddo è appena sbarcato all’Angelo. Ieri è arrivato un bolide vaccinale di nove metri quadri costruito su misura per la farmacia dell’ospedale Mestrino, hub del Veneto per il deposito di vaccini. Da solo è capace di custodire un tesoro di 800 mila dosi di vaccino anti Covid.

Passa dagli 8 ai meno 25 gradi a seconda delle esigenze. In questa fase pandemica servirà per la conservazione del vaccino Moderna, ma la sua versatilità consentirà di piegarlo ai mille usi farmaceutici del post epidemia. La nuova e innovativa stanza freezer è stata arricchita di un passavivande che consente di consegnare e prelevare i farmaci inibendo la dispersione del freddo ed eludendo l’apertura e la chiusura continua della porta principale.

“Così concepita, la mega cella frigorifera ci permette non solo di aumentare la nostra capienza vaccinale, ma anche di velocizzare e perfezionare sempre di più la filiera del freddo, le procedure di corretta conservazione del vaccino e, in futuro, di tutti i farmaci che saranno contenuti al suo interno – spiega il direttore della farmacia Alessandro Chinellato -. Vista la potenza e la grandezza del nuovo strumento, oltre alle norme di precauzione ordinarie e a specifici indumenti da indossare per la protezione del freddo, per motivi di sicurezza ho indicato ai miei colleghi della farmacia di frequentarlo sempre in due, per essere di vicendevole supporto in un contesto di temperature così basse”.

“Siamo orgogliosi di garantire ai nostri uomini e donne della sanità veneziana strumentazioni sempre più all’avanguardia, che non sono solo a servizio dell’emergenza pandemica – spiega il direttore generale Edgardo Contato – ma che grazie a questa guardino oltre il virus e piantino le radici della sanità del post epidemia”.