Anche quest’anno Pasqua di crisi per ristoranti e agriturismi delle localita’ balneari venete

Perdite per oltre 2 milioni

 

 

Anche quest’anno è salato il conto che dovrà pagare il mondo della ristorazione delle spiagge venete durante le festività pasquali a causa del nuovo lockdown. Su un campione di un centinaio di ristoranti (lago.com) che avrebbero dovuto riaprire si calcolano perdite da 2 a 2,3 milioni di euro, il 30 per cento inciderà sul consumo del vino. Una situazione che avrà ripercussioni pesanti anche sull’occupazione perché 280-300 persone che in queste occasioni venivano assunti dai locali, non saranno chiamati.

E l’asporto non rappresenta certo una boccata d’ossigeno. Nei giorni scorsi il coordinatore nazionale del G20 Spiagge e presidente dei Sindaci della Costa veneta Pasqualino Codognotto aveva inviato una lettera ai presidenti della Repubblica Mattarella e del Consiglio Draghi nella quale veniva richiesto oltre alla riapertura del turismo balneare, il sostegno a tutti gli operatori turistici della montagna. Per Codognotto “è in questo momento fondamentale tutelare le nostre imprese e i lavoratori messi a durissima prova da un anno caratterizzato del Covid. E’ altresì importante salvaguardare la salute vista la situazione che stiamo vivendo nel nostro territorio”

Per Valerio Nadal presidente Condifesa Veneto oltre 20mila imprese associate “La salute è la priorità e va salvaguardata, ma l’economia è fondamentale. Vogliamo chiarezza sul futuro, saperne di più sulle riaperture, il turismo legato al mare per noi è vitale. Siamo pronti a rispettare le regole e le distanze ma ci servono certezze. Rappresento il mondo del vino e nel 2020 per certe aziende è stato un anno da dimenticare”. 

Nel dibattito interviene anche Franco Passador direttore generale di ViVO Cantine Viticoltori del Veneto orientale, una delle più importanti realtà produttive regionali, con 10 cantine, 70 milioni di chili d’uva lavorata, 30 milioni di bottiglie esportate e un fatturato consolidato che supera i 110 milioni di euro.

“A registrare le contrazioni più rilevanti è sicuramente il segmento HoReCa ove si sono registrati cali di consumo assolutamente preoccupanti a causa del lockdown della ristorazione nonché per l’azzeramento del flusso turistico.”