Il piano che vuole rendere il centro storico della città di Treviso una zona totalmente pedonale ha preso il via da tempo ormai, ha certamente sollevato diverse polemiche per la sua progressiva lentezza ma è possibile affermare che, fra dubbi e contestazioni, sia partito.[s2If !current_user_can(access_s2member_level1)] …READ MORE[/s2If][s2If current_user_can(access_s2member_level1)]

Dopo le promesse elettorali di Manildo ci si sarebbe aspettati una partenza da scattista per il suddetto progetto pedonale, si è rivelata piuttosto una marcia lunga, difficile e ancora in atto che ha visto come suoi punti di partenza Piazza Rinaldi e Piazza Santa Maria dei Battuti. La prima fra le due ha visto una ristrutturazione semplice, che ha comportato la perdita di alcuni parcheggi per poter diventare zona pedonale a tutti gli effetti. La seconda invece sta avendo un parto travagliato e criticato da diversi punti di vista. Inizialmente erano state contestate le panchine, posizionate quando la piazza era stata resa inaccessibile ai mezzi, insieme a piante enormi e alle nuove luminarie per rendere l’idea di come sarebbe stata a lavori ultimati. L’impresa non è piaciuta e il caso divenne virale: “le panchine simili a casse da morto” avevano aizzato tutti contro il progetto. Ma tralasciando chi l’ha buttata sul ridere, a perderci in questo periodo sono stati i commercianti che si sono trovati a passare mesi con il paesaggio poco invitante dei lavori in corso. Una recinzione con rete arancione racchiude la piazza lasciando poco spazio per passare ai pedoni e a chi lavora quotidianamente nella piazza, si sono aggiunti poi due ritrovamenti archeologici all’interno del cantiere. Prima alcuni reperti antichi e ad inizio agosto delle ossa umane, se per caso venissero rinvenuti altri resti umani i lavori potrebbero fermarsi e prolungarsi ulteriormente.

Il terzo passo verso la pedonalizzazione della zona medievale vede protagonista la Piazza del Duomo, uno dei fulcri centrali di Treviso. Ca’ Sugana ha preso in mano proprio il progetto di tale area poiché un altro enorme piano non lascia molto tempo per tergiversare. E’ il progetto partito nel 2013 per il quale l’ex tribunale e le ex carceri asburgiche diventeranno presto il nuovo polo di uffici del gruppo Benetton e il piano organizzativo dell’area antistante prevede aree verdi, aiuole e soprattutto percorsi esclusivamente pedonali. Ecco che arriva una spinta ad accelerare il progetto del Duomo per l’amministrazione comunale.

A lavori ultimati 57 posti auto andranno persi, solo gli autobus e i mezzi autorizzati potranno transitare nella zona e il traffico verrà deviato in via San Liberale e in via Riccati. Il progetto prevede un allargamento del parcheggio Cantarane per supplire ai posteggi mancanti e la città Green, ecologica e senza veicoli in centro sembrerà sempre più vicina. La riorganizzazione del centro è appena cominciata e i tempi saranno molto lunghi, la pedonalizzazione è stata uno dei cavalli di battaglia di Manildo che ha investito molto nell’idea di Città Green attenta allo smog, che predilige le biciclette alle auto, i pedoni ai motorini e via dicendo. Ci sono però alcune valutazioni de attuare con attenzione, accanto all’idea di Città Verde ci deve anche essere un’educazione all’ecologia dei cittadini trevigiani. Lampante è stata la protesta dei cittadini indignati perché i bidoni dell’immondizia differenziata porta a porta erano brutti da vedere, sebbene portassero la città un passo avanti verso il consono smaltimento dei rifiuti e quindi verso l’ideale città in cui ognuno dovrebbe voler vivere. Inoltre da analizzare è la situazione dei parcheggi, ne verranno persi sempre di più in centro ma quelli gratis esterni alla cinta muraria sono troppo pochi e poco curati, mentre quelli a pagamento sono cari e perlopiù vuoti. Se invece si vuole puntare sui mezzi pubblici è necessario ampliare l’offerta oraria anche dopo le 22. Per attuare un piano di pedonalizzazione e realizzare la città Green che ci si auspica, sarà necessario allargare le proprie vedute e anche il raggio d’azione della riorgainizzazione, quindi non soffermarsi solamente sulle piazze ma anche su tutto ciò che ruota intorno ad esse.

Infine è molto importante determinare le tempistiche dei lavori, i cantieri in pieno centro soffocano i servizi commerciali e innalzano polemiche da non sottovalutare. I commercianti che si trovano un’enorme recinzione arancione di fronte alla porta d’accesso del negozio, della gelateria o di qualunque altro esercizio pretendono giustamente tempistiche razionali e tali tempistiche devono venire rispettate. Certo è che i ritrovamenti archeologici non sono controllabili, né tantomeno insoliti in un centro storico come quello trevigiano.

Erika Marchi

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