Il successo della terza edizione del Premio Goffredo Parise per il Reportage è già nei numeri. Sono oltre quaranta i contributi giornalistici arrivati nei giorni scorsi per partecipare all’iniziativa promossa da Andrea Favaretto, sindaco del Comune di Salgareda, per ricordare il grande scrittore veneto autore anche di indimenticabili reportage. Un successo la cui misura è ancora più chiara se si considera che quest’anno la scelta degli organizzatori è stata di limitare a due le sezioni a concorso – reportage televisivi e reportage su quotidiani e periodici – quando invece per le prime due edizioni si poteva concorrere anche per la sezione dedicata al Veneto, sostituita quest’anno da un premio speciale fuori concorso riservato a giornalisti particolarmente esposti e sottoposti a minacce e intimidazioni per le loro coraggiose inchieste. Una scelta che la giuria farà grazie alla collaborazione con l’Associazione Ossigeno per l’Informazione fortemente impegnata nella lotta per la libertà di stampa e nell’assistenza a giornalisti vittime di soprusi.

A fine giugno la giuria – presieduta da Ilaria Crotti e composta da Corrado AugiasToni CapuozzoFranco Iseppi e Lorenzo Viganò – comunicherà le terne finali di ciascuna sezione. Il lavoro è ampio e complesso, perché oltre alla quantità anche la qualità dei lavori in gara è davvero elevata.

Rai, La7 e Mediaset, ma anche la televisione svizzera di lingua italiana e la locale Cremona 1 Tv sono le testate che si contendono l’edizione 2019 del Parise per il reportage televisivo. L’Espresso, Corriere della Sera, Avvenire, Sette del Corriere della Sera, La Stampa, Altreconomie, il Venerdì di Repubblica, ben nove reportage di Millennium del Fatto Quotidiano, Touring, Il Giornale di Vicenza, Quotidiani Veneti e il Quotidiano di Puglia le testate in corsa per il reportage su carta stampata.

Un grande input alla partecipazione è arrivato dalle redazioni. Sicuramente un importante veicolo di conoscenza del Premio sono stati quest’anno i patrocini dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto e dell’Associazione Ossigeno per l’Informazione, che si sono andati ad affiancare a quelli del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Provincia di Treviso e del Touring Club Italiano, e al sostegno dei Comuni di Treviso e Ponte di Piave e della Regione del Veneto. Una crescita che Antonio Barzaghi, organizzatore del Premio, interpreta come “la conferma che l’iniziativa sta assumendo un forte valore sociale e diventando un faro acceso sul giornalismo d’inchiesta”.

I temi proposti dai reportage in concorso sono di grande respiro, nazionale e internazionale. Dalla mafia nigeriana all’Iraq, dalla Siria all’Uzbekistan, dal muro fra Stati Uniti e Messico a Tor Bella Monaca, dalla fuga da Boko Haram nel Ciad alle vittime del lavoro sfruttato, dai boschi delle Dolomiti distrutti dalla tempesta Vaia al mercato delle adozioni negli Usa, da Amazon alla terra dei fuochi nel nord Italia, dalla Libia agli orrori nazisti di Dachau, dalla dipendenza farmacologica a quella digitale.

La cerimonia di premiazione è in programma sabato 28 settembre alle 17 al Teatro Comunale Mario Dal Monaco di Treviso alla presenza della giuria.