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San Dona’ di Piave, approvato il bilancio 2022-24: più servizi, no tasse, meno debito pro-capite abbattuto da 770 a 285 euro

Il municipio di San Donà di Piave (foto di archivio)
Il municipio di San Donà di Piave (foto di archivio)

Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio pluriennale di previsione 2022-2024 del comune. Un bilancio illustrato oggi alla stampa dall’assessore alle risorse finanziarie, controllo di gestione e spending review Daniele Terzariol e dal presidente del Consiglio comunale Francesco Rizzante che hanno spiegato i numeri chiave e come si è arrivati a non toccare i servizi da sempre garantiti – “Almeno il 16% del bilancio ogni anno è sempre investito in politiche sociali” – ed anzi a non chiedere ulteriori tasse ai cittadini: nessuna aliquota comunale è stata ritoccata all’insù.

Tutto questo continuando ad abbattere costantemente il debito comunale che nel 2013 era di 29 milioni, oggi ammonta a 16 e nel 2023 si abbasserà a 12,5. Debito che da 770 euro pro-capite per ogni cittadino sandonatese ora è sceso a 285.

In sintesi, il bilancio dell’amministrazione, chiuso a oltre 53 milioni di euro, al netto dei fondi vincolati pluriennali pesa per 34 milioni che sono da considerarsi le risorse proprie dell’ente, e chiuderà con un avanzo di gestione stimato a circa 327mila euro già impegnato per la sicurezza delle scuole, l’aumento della videosorveglianza, il miglioramento della raccolta dei rifiuti e il contrasto agli stupefacenti.

Tra i numeri chiave si segnalano: il ritorno del peso della voce degli oneri di urbanizzazione ai livelli pre-pandemia a quasi 1,3 milioni, dopo che nel recente passato erano diminuiti di ben oltre il 70%, i 2,5 milioni attesi dal piano di valorizzazione e alienazione (Fossà, via Monte Cristallo, via Svezia, l’area parcheggi fronte stadio), i 2,2 milioni destinati ad abbattere ulteriormente il debito contratto negli anni per realizzare o terminare la nuova veste di Piazza Indipendenza, il Teatro metropolitano Astra e la rete fognaria.

“Nonostante le difficoltà sono soddisfatto – dichiara l’assessore Terzariol – perché siamo riusciti nella sfida di garantire tutti i servizi inalterati, anche quelli non obbligatori, come ad esempio il trasporto scolastico che costa 450mila euro l’anno, ed anzi ne abbiamo implementato qualcuno in più e nuovo come la copertura delle rette del ricovero dei minori in strutture per effetto del Covid”.

“Paragonato ad altri comuni della nostra stessa importanza e dimensione – commenta il presidente del Consiglio comunale Francesco Rizzante – San Donà che già aveva la tassazione Imu più bassa per le case di pregio o lusso e i locali commerciali non le ha ritoccate, mentre sarebbe stato facile farlo con la scusa della pandemia. Mi pare un segnale importante per chi sta ricominciando a investire in città e nel nostro territorio”.

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