Home Cronaca San Donà, un altro “finto carabiniere” arrestato per truffa agli anziani

San Donà, un altro “finto carabiniere” arrestato per truffa agli anziani

I Carabinieri di San Donà di Piave in azione
I Carabinieri di San Donà di Piave in azione

Ancora un arresto per truffa in pregiudizio di una persona anziana commessa con la
tecnica del “finto Carabiniere”.
È successo ancora una volta a San Donà di Piave, nel primo pomeriggio di martedì 5 marzo.
Alle ore 16.00 circa giungeva al 112 una richiesta di intervento da parte di un 67enne del
luogo, il quale riferiva di aver subito una truffa con la cosiddetta tecnica del finto Carabiniere. In particolare la vittima, che vive con la madre 90enne e il fratello 59enne, sarebbe stata inizialmente raggiunta da una telefonata con la quale un interlocutore, qualificatosi come Carabiniere, avrebbe riferito di recarsi in caserma per ricevere una comunicazione urgente.
Poco dopo si presentava presso l’abitazione un giovane che, qualificato come maresciallo dei Carabinieri, riferiva al fratello rimasto in casa con la madre anziana che il loro parente era stato nel frattempo fermato e che per liberarlo bisognava pagare la somma di 1.000 euro.
Tramite opera di convincimento il malintenzionato si faceva consegnare 700 euro in contanti e vari oggetti preziosi. Una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Donà di Piave, prontamente intervenuta, ipotizzando l’uso da parte del “falso carabiniere” di mezzi pubblici per sottrarsi alle ricerche, si dirigeva immediatamente presso la locale stazione ferroviaria appurando che in effetti un giovane, rispondente alla descrizione del presunto autore della truffa, era appena salito a bordo di un taxi.
Quindi si sono messi all’inseguimento dell’auto e riuscivano a raggiungerla e fermarla in località Campalto.
Il giovane, un 20enne della provincia di Napoli, già destinatario della misura del divieto di soggiorno nella Regione Veneto per analogo reato commesso il 2 febbraio scorso a Padova, veniva trovato in possesso di tutta la refurtiva, restituita poi all’avente diritto, e tratto in arresto.
A seguito dell’udienza celebrata il 6 marzo, l’arresto è stato convalidato ed è stata applicata
all’uomo la misura cautelare della custodia in carcere al fine di scongiurare la reiterazione del reato.

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