Federica Senno Presidente CIA Venezia
Federica Senno Presidente CIA Venezia

“L’acqua non è un bene illimitato: dobbiamo gestirla in modo oculata ed efficiente. Grazie, dunque, al Comune di Venezia, che ci ha invitati a presentare la situazione a tre
commissioni consiliari: speriamo sia il primo passo per affrontare in modo sinergico e collettivo il problema siccità”.
Sono le parole di Federica Senno, presidente di Cia Venezia, che si è espressa così lunedì mattina, 5 giugno 2023,  durante la seduta della IV Commissione, allargate alle V e IX, del Comune di Venezia, cui era presente l’assessore Renato Boraso.
A supporto dell’ordine del giorno presentato, Cia Venezia ha portato alcuni dati che
dipingono la situazione.

I cambiamenti ambientali

“Negli ultimi 10 anni – ha spiegato Senno – la temperatura media è aumentata di 0.52°. Questo vuole dire che l’acqua evapora più velocemente, le colture hanno bisogno di più acqua. Ma contemporaneamente è diminuita la piovosità: solo per fermarci all’ultimo dato disponibile, a febbraio 2023 c’è stato un -96% di precipitazioni rispetto all’anno precedente”.

Gli effetti della siccità sulle colture

Gli effetti sono evidenti sulle produzioni. “Per il mais, che ha bisogno di molta acqua, c’è stato un calo di superficie coltivata da 30.500 ettari a 28.800 tra il 2021 e il 2022, mentre la produzione è scesa del 31% (con punte dell’80% nei territori non raggiunti dall’irrigazione). Per la soia la diminuzione di superficie coltivata è stata del 10%, di produzione del 26%”.
Di contro, è molto aumentata la superficie di terreno coltivata a vite (soprattutto glera e pinot grigio), ma si tratta anche in questo caso di produzioni che hanno bisogno di molta acqua. “Con questa siccità, i rischi per il comparto viti-vinicolo sono consistenti”.

La risalita del cuneo salino

Infine un cenno alla risalita del cuneo salino (con punte fino a 40 km), che non permette l’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione e alla marinizzazione della laguna, che sta provocando la moria delle vongole veraci.

Le proposte di CIA Venezia

Cia Venezia ha riproposto i suoi 12 punti per affrontare sinergicamente la situazione. Tra i
principali: individuare le risorse per migliorare l’efficienza della rete di distribuzione della
risorsa idrica per uso irriguo, sia sul fronte dell’utilizzo da parte dell’utenza, sia sul fronte
dell’intercettazione e captazione delle acque piovane e delle acque freatiche, anche attraverso lo studio di interventi di piccole dimensioni a livello locale o aziendale in grado di aumentare la capacità di accumulo; la predisposizione di un piano di opere utili all’immagazzinamento idrico da fonte naturale (invasi) e al contempo utilizzare i bacini di cava dismessi già presenti sui nostri territori per incrementare la dotazione disponibile d’acqua; la realizzazione dell’Idrovia Padova- Mare, in grado di immagazzinare fino a 10 milioni di metri cubi di acqua di piena come riserva per uso irriguo; individuare le risorse per accompagnare il sistema produttivo al riutilizzo delle acque, laddove non presente, al fine di abbattere i volumi di acqua di rete utilizzata; favorire e sostenere i processi di cambiamento di pratiche agricole, colturali e di allevamento che siano assonanti a scenari di scarsità della risorsa idrica ed impongano un uso efficiente della stessa; concordare con le amministrazioni comunali una campagna di comunicazione per sensibilizzare tutti gli utenti al risparmio idrico in tutte le attività quotidiane e domestiche; costituire una cabina di regia su base metropolitana.

I partecipanti al dibattito

È seguito un ampio dibattito, al quale hanno partecipano anche Veritas, Coldiretti, i Consorzi di Bonifica, il Consiglio di Bacino della Laguna di Venezia i consiglieri comunali di Venezia e il delegato della Città Metropolitana.