Prosegue oggi e domani al Prato della Fiera, Sole Luna Sguardi Doc la rassegna internazionale di cinema documentario diventata dal 2014, un appuntamento fisso per la città. Un’edizione en plein air che accende i riflettori non solo sul cinema del reale ma sulla città, la sua vitalità culturale, l’impegno di artisti, operatori culturali ed associazioni per riuscire a convivere con il virus senza arrendersi.

Oggi, sabato 5 settembre alle 20,30 al Piccolo Circo del Prato della Fiera, il via alle proiezioni con due film da non perdere: “Mrs. F.” di Chris van der Vorm (Olanda 2020, 77’) e, a seguire (ore 22,00), in collaborazione con Anthropica “L’uomo che rubò Banksy” di Marco Proserpio (Italia 2018, 90’). Menzione speciale della giuria internazionale e miglior film per la giuria degli studenti al XV Sole Luna Doc Film Festival di Palermo, “Mrs. F” è un film sulla condizione di vita delle donne in Nigeria raccontata attraverso il progetto artistico dell’attrice afroamericana Ifeoma Fafunwa a Makoko, la più grande baraccopoli sull’acqua del Paese: un’opera chiamata “Hear Word”, basata su storie vere e volta a liberare le donne dalla loro posizione di subordinazione, convincerle a far sentire la loro voce e incoraggiarle a unirsi. “L’uomo che rubò Banksy” di Marco Proserpio narra invece l’avventura di un celebre “stencil” di Banksy che, dopo essere apparso sui muri che separano Israele dai territori occupati è stato rimosso e rivenduto a grandi musei e collezionisti. Un film che pone alcuni interrogativi sulla natura e la proprietà dell’arte di strada (a chi appartiene a chi vi vive nel luogo dove l’opera viene creata o a chi ha il potere?) e insieme racconta uno dei protagonisti della cronaca attuale legata alla continua migrazione dall’africa, per la motonave “Luoise Micheal ” finanziata proprio dall’artista.

Domenica 6 settembre, gli ospiti d’onore a partire dalle 20 al Piccolo Circo del Prato della Fiera saranno Francesco Costabile e Federico Savonitto, autori di “In un futuro aprile”, il film che racconta gli anni giovanili di Pierpaolo Pasolini, già vincitore all’ultimo Biografilm di Bologna. I registi riceveranno il premio Rubino Rubini e converseranno di cinema e del grande scrittore con il critico letterario, collaboratore storico delle riviste “Lo straniero” e “Gli asini”, Nicola De Cilia.

Alle 22, invece, avrà inizio la lunga notte dei cortometraggi con otto film che narrano pezzi di mondo vicini e lontani, vincendo premi in vari festival dedicati al Cinema del reale. Apre la carrellata di proiezioni, il corto vincitore del XV Sole Luna Doc Film Festival: “Aagaswadi” di Ramesh Laxmanrao Holbole (India 2018, 20’) che ritrae la gente di Aagaswadi, un villaggio indiano, e la loro lotta contro la siccità e altre avversità, nonché le ricadute sulle relazioni interpersonali.

A seguire, i film: “Ayana” di Aidana Topchubaeva (Kyrgyzstan 2019, 21’), storia di una bambina di 9 anni, Ayana, che si allena per far parte della squadra di kok boru, sport nazionale dei guerrieri. Ayana sogna di diventare la prima giocatrice femmina della storia del gioco. Il supporto del padre (il famoso giocatore di kok boru, Tilek Mukaev) e della madre aiutano Ayana a credere nel suo sogno.

Comrades” di Kanas Liu (China 2019, 15’) porta invece lo spettatore ad Hong Kong dentro le recenti manifestazioni di protesta contro la legge sull’estradizione. Riprese che entrano dentro la folla e che raccontano il presente di una generazione. “Gando” di Teymour Ghaderi (Iran 2019, 8’) nella provincia iraniana del Sistan e Balichistan, lungo il cammino che le bambine fanno per portare l’acqua dagli stagni ai propri villaggi, rischiando di imbattersi nei coccodrilli;  “Lui e io” di Giulia Cosentino (Italia 2019, 13’), le riflessioni di una donna nei suoi ruoli di moglie e madre  che diventano una rielaborazione del personale femminile come atto politico per raccontare che l’amore è un atto di accettazione delle differenze e che le memorie personali sono parte della storia collettiva.

E ancora: “Makun (No Llores): Dibujos en un C.I.E.” di Emilio Martí López (Spain, 2019, 30’), vincitore del Premio Sole Luna assegnato dalla presidente del Festival, Lucia Gotti Venturato. Il film racconta la vita di tanti giovani nei  Centri di detenzione per migranti in Europa ed è stato premiato con questa motivazione: “In un momento storico in cui l’emergenza COVID ha oscurato ogni orrore di guerre, povertà, migrazioni, Makun, vuole ricordare con forza che in Europa, nei Centri di Detenzione per Immigrati, si violano quotidianamente i diritti delle persone mortificandone legalmente la loro dignità. Il documentario si segnala inoltre per l’originalità della scelta stilistica e narrativa e per la forza delle voci narranti che diventano atto d’accusa corale”.

Chiudono la serata due documentari pluripremiati: Pratomagno” di Gianfranco Bonadies e Paolo Martino (Italia 2019, 29’) che dopo essere stato proiettato al Sole Luna doc Film festival di Palermo, qualche giorno fa ha vinto il premio Rai alla sessantottesima edizione del Trento Film Festival e che racconta la storia di un’amicizia speciale tra Alberto, bambino nato tra i pascoli della montagna e Sulayman, un giovane pastore arrivato per mare dal Gambia; e “The angel of history” di Eric Esser (Germania 2019, 10’), vincitore di numerosi festival che si è aggiudicato di recente anche il titolo di Corto dell’anno a Madrid. Un film sul passato e sul presente e su quanto è difficile distinguere l’uno dall’altro. Un racconto che parte da un luogo, un confine in Europa, e da un quadro di Paul Klee.