Il primario di Radioterapia oncologica, Imad Abu Rumeileh, con il nuovo acceleratore
Il primario di Radioterapia oncologica, Imad Abu Rumeileh, con il nuovo acceleratore

Radioterapia dell’Ospedale dell’Angelo: un acceleratore da tre milioni e la prima policromia intelligente per guidare le radiazioni al seno.

Quasi tre milioni di euro per un acceleratore lineare radioterapico di ultima generazione. La messa in fianco, e per la prima volta in Italia in un presidio sanitario pubblico, di un sistema di illuminazione policromatica intelligente dell’intero bunker, che aiuta le donne con tumore al seno, e non solo, di allontanarsi da future complicazioni all’apparato cardiaco dovute alle radiazioni.

Oggi la Radioterapia oncologica dell’ospedale mestrino dell’Angelo ha mostrato per la prima volta la dotazione di ultimissima generazione per il trattamento radioterapico. Va ad aggiungersi all’imponente parco macchine del reparto, che continua ad arricchirsi di anno in anno.

La nuova tecnologia acquisita dall’Angelo si chiama “Radioterapia guidata da immagini della superficie del paziente” (Sgrt): riduce in modo importante la dose erogata al tessuto cardiaco e previene i possibili eventi cardiaci ad essa riconducibile e utilizza l’approccio del “Gating” respiratorio (a basso impatto per il paziente).

“Il sistema Sgrt con ‘Coaching visivo immersivo’ è un innovativo sistema di illuminazione della sala di trattamento: l’intero bunker cambia colore in tempo reale in base al livello di apnea del paziente – spiega il primario di Radioterapia oncologica Imad Abu Rumeileh –. È un modo naturale ed intuitivo per guidare il paziente nella gestione del proprio respiro e raggiungere la “finestra di gating”, tramite un’apnea moderata. Soprattutto per i tumori della mammella sinistra, erogare la radiazione in una specifica fase di apnea permette di colpire il tumore mentre questo si trova alla massima distanza dal cuore”. 

“In questo modo si riduce la radiazione somministrata involontariamente a miocardio e tessuti circostanti – dice il primario di Fisica Sanitaria Sonia Reccanello -. Infatti, uno dei rischi legato all’irradiazione cardiaca è rappresentato dal possibile verificarsi di patologie cardiache di entità importante nel lungo periodo. La paziente, poi, non è più solo la “ricevente” del trattamento, ma può diventare quasi una parte attiva, con beneficio terapeutico (risparmio di dose cardiaca) e psicologico (senso di coinvolgimento e comprensione di quello che avviene). Tutto questo è reso ancora più facile dal coaching visivo immersivo: l’ambiente cambia colore con il respiro della paziente”.

“Per queste ragioni l’utilizzo della SGRT diventa determinante per l’accuratezza del trattamento radioterapico – ricorda Rumeileh -: non solo si supportano gli operatori nel posizionamento del paziente e nel controllo della postura con interruzione automatica del fascio di radiazioni in caso di piccoli spostamenti, ma soprattutto si supportano i trattamenti in gating respiratorio”.

“La Radioterapia oncologica e la Fisica sanitaria dell’Angelo confermano di saper gestire attraverso le professionalità in campo le migliori e più performanti tecnologie – dice il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. Si sommano quindi a servizio del paziente le competenze dei nostri specialisti e le strumentazioni migliori disponibili sul mercato. In questo caso tecnologia e professionalità puntano anche all’aspetto fondamentale dell’attenzione alla persona nella fase più delicata della terapia”.