Il mezzo acqueo è un relitto di una vecchia gondola veneziana restaurata e trasformata a mano dall’artista in un’imbarcazione da guerra, armata e blindata, che porta sullo scafo i segni inequivocabili della battaglia e della caparbia resistenza a un mondo che vuole annientarla. Secondo l’artista “la volgarità della società contemporanea contamina le passioni e annulla gli ideali, tenta di affondare la gondola che protegge l’etica dell’arte opponendosi all’assalto delle leggi del mercato e di denunciare l’uso indiscriminato della violenza nella società d’oggi. E cosa succede all’arte? Cosa fa per l’arte chi dice di amarla? – si chiede Cristiano Carotti – di certo l’amore è anche cercare il compromesso, ma non in nome del denaro o ancor peggio dello spettacolo. La gondola armata è una mutazione genetica dell’oggetto e del suo valore rispetto al proprio contemporaneo”.
Gigi Fincato