La Giunta regionale ha approvato, su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura, Federico Caner, il programma di attività da realizzare con le risorse del Fondo per le mense scolastiche biologiche assegnate dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’istruzione.

Al Veneto sono stati attribuiti complessivamente 333.068,26 euro per ridurre i costi a carico dei beneficiari del servizio mensa scolastica biologica e per realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole e di accompagnamento nell’ambito dei servizi di refezione scolastica in tutti gli ordini scolastici: dagli asili nido alle scuole dell’infanzia, dalle scuole primarie alle secondarie di primo e di secondo grado.

“I bambini sono diventati i veri influencer e sono sempre più decisivi nelle scelte di acquisto familiari, soprattutto nel campo alimentare – commenta l’assessore all’Agricoltura, Caner -. Far loro scoprire e conoscere i prodotti biologici e sostenibili per l’ambiente significa indirizzarli verso una corretta educazione alimentare, il rispetto per l’ambiente e la conoscenza delle materie prime del nostro territorio. Uno stile di vita che, spiegato e promosso nelle scuole, può accompagnare la crescita delle nuove generazioni, con una sensibilità maggiore verso uno stile di vita più sano, ma anche più buono”.

L’attività di promozione viene affidata a Veneto Agricoltura che, in stretta collaborazione con la regione, avrà il compito di realizzare dei convegni specifici sul tema e una campagna informativa allo scopo di promuovere il consumo di prodotti biologici e sostenibili per l’ambiente nella refezione scolastica.

“Solo facendo sistema attorno a questo tema potremmo sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto del cibo e alla conoscenza dei prodotti coltivati naturalmente, senza l’uso di sostanze chimiche – conclude Caner –. I nostri giovani consumatori diventeranno gli ambasciatori del biologico, per aprire gli occhi su un mondo in grande crescita anche in Veneto. Cresce sempre di più, infatti, il numero di operatori che hanno scelto questo indirizzo agronomico per la propria attività agricola, dal vitivinicolo all’ortofrutta, dalle grandi colture agli allevamenti. Scelte che meritano di essere promosse e valorizzate perché dimostrano consapevolezza sociale e ambientale di chi produce in Veneto”.