Mister Paolo Zanetti in Venezia FC-Empoli - foto Andrea Pattaro @ Vision
Mister Paolo Zanetti in Venezia FC-Empoli - foto Andrea Pattaro @ Vision

Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, al termine del match pareggiato 1-1 in casa contro l’Empoli. “E’ stata una partita dai due volti. Sono completamente deluso dal primo tempo, perché sbagliare questa partita, caratterialmente, era impossibile, per le motivazioni che aveva per noi e dobbiamo capire bene come mai siamo andati in campo così impauriti e soprattutto così poco aggressivi, perché secondo me è questo che ci è mancato. Come detto, ho visto paura. Nel secondo tempo, invece, siamo stati tutta un’altra squadra, con tutta un’altra convinzione, aggressività, quindi le cose, come si vede poi sul campo, le sappiamo fare. Con l’ingresso di Vacca, Okereke e Nani, abbiamo alzato la personalità, il vero cambiamento è stato lì. Se scendiamo in campo con la testa giusta, siamo competitivi. E’ normale che, quando un allenatore si prende la responsabilità di fare certe scelte, si espone in prima persona ad essere colpevole, nel senso che ho sbagliato io la formazione. Ma questo è un segnale che voglio dare ai miei giocatori: la responsabilità in tutto, in prima fila, la metto sempre io. Ho sbagliato, e ho anche rimediato. Oggi ho delle colpe, ma ho anche dei meriti. Perché se abbiamo pareggiato questa partita, è perché ho sbagliato io e l’ho rimessa a posto io. Sono molto lucido nel capire che io per primo sbaglio e, ripeto, me ne prendo la responsabilità. E’ chiaro che i giocatori devono prendersi la loro responsabilità, che è quella che, quando vanno in campo, devono dare sempre il cento per cento, dal punto di vista psicologico. Non chiedo a nessuno di fare il Cristiano Ronaldo, perché non ce l’abbiamo, nel Venezia. Credo che avere mentalità sia una scelta d chi si vuole essere. E noi, oggi, nel primo tempo, almeno più di qualche giocatore, ha dimostrato che non c’era con la testa. Qui si andrà avanti solo con chi mi dimostrerà di essere sempre al centro per cento. Perché la responsabilità è mia, la faccia ce la metto io, però sono i giocatori che vanno in campo. Faccio fatica però a darmi una spiegazione di quello che è successo nel primo tempo, me ne assumo comunque le responsabilità. Oggi abbiamo incontrato una squadra forte, che sta facendo un campionato importante, e che gioca con la mente sgombra. Insomma non abbiamo affrontato una squadrata, anzi: l’Empoli ha fatto un girone d’andata straordinario e, se ha molti punti più di noi, un motivo c’è. Però il primo tempo è stato a senso unico per loro e il secondo tempo a senso unico per noi. Questo significa che non siamo poi tanto distanti dall’Empoli, squadra che, comunque, ha un po’ più di anima di noi, ed è per questo motivo che è quasi salvo. Noi, invece, abbiamo molti fantasmi che ci girano per la testa, e dobbiamo scacciarli via presto.  Se lo sapessi, quali sono questi fantasmi, avrei già la risposta. Non è facile, perché noi, probabilmente, siamo una squadra poco abituata a giocare certi tipi di partite, sicuramente non siamo molto esperti. Però, al di là di questo, io credo che bisogna sempre essere super aggressivi, preparare le partite in modo diverso, anche individualmente, perché prima della gara non avevo avuto nessun tipo di avvisaglia, anzi sembravamo stracarichi già negli spogliatoi, poi, quando l’arbitro fischia, accadono certe cose. Eravamo contratti, impauriti, qualche giocatore un po’ anche spaesato. Non doveva succedere proprio oggi, perché era una partita per noi che volevamo assolutamente vincere, e questa è la parte brutta. Non è facile, cercherò di capire perché. Poi c’è la parte, secondo me, stupenda, perché reagire ad una botta del genere significa avere delle qualità, fare le cose con qualità, perché quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto senza mai perdere la nostra identità. Poi, questo non vuole essere un alibi, va detto che abbiamo giocato senza quattro giocatori che solo ieri abbiamo saputo di non poter disporre. Questo ci ha un pochino portati fuori strada, ma non voglio attaccarmi a questo, perché penso che noi tutti possiamo fare di più, dal punto di vista mentale. Perché come dicevo, quando siamo centrati, siamo competitivi. Nani? Non volevo farlo giocare, perché è da un mese che non si allena. Ma c’è stata la necessità di farlo entrare. Ovviamente la qualità non dipende dal piano fisico, né dalla categoria e neppure dall’età; lui è un campione, è entrato e ha fatto la differenza, perché ha dimostrato a tutti che cosa vuol dire, con due giocate, di essere superiore agli altri. Nel calcio, poi, c’è aggressività, tattica, ma anche qualità; questa sicuramente ci manca, e abbiamo preso lui apposta per alzare il tasso tecnico. Ci ha dato indubbiamente una mano nella gara di oggi, e come ho detto lo abbiamo preso per questo. Spero che questo faccia capire, a tanti ragazzi giovani che abbiamo, che quando si va in campo bisogna, innanzitutto, divertirsi, non avere paura di chissà che, perché in fin dei cont è una partita di calcio. Quanto all’obiettivo salvezza: devo dire che, di fatto, non siamo mai stati in zona retrocessione, nel nostro cammino, a parte i primi tempi, poi è da un bel po’ di tempo che ne siamo fuori. E la posizione che abbiamo in classifica è assolutamente quella che meritiamo di avere, perché non siamo stati bravi e non abbiamo avuto la forza, come oggi, come contro il Verona, di vincere le partite che ci spettavano di vincere. Altrimenti, oggi probabilmente non saremmo stati molto lontani dall’Empoli, per quello che si è visto sul campo: siamo stati competitivi, spesso, al di là di partite onestamente proibitive, per noi. Penso che questa squadra abbia un tasso tecnico che si può migliorare, in alcune zone del campo. Penso che oggi ci mancasse più di qualche pezzo, soprattutto in difesa, in zone nevralgiche, il che comunque ha una valenza. Credo che Antonio Vacca sia un giocatore per noi fondamentale, che ultimamente abbiamo avuto poco, penso che Cuisance abbia dimostrato di essere un giocatore importante, perché anche se era alla seconda partita, mi è piaciuto, ha avuto molta personalità, pur essendo un ragazzo del 1999. Credo che Okereke stia facendo un buon campionato, anche se ha un po’ di alti e bassi mentali, secondo me non sa ancora quanto è forte, e io ritengo che lo sia, è molto. Penso quindi che siamo molto competitivi per raggiungere il nostro obiettivo, se riusciremo, però, a diventare competitivi mentalmente, perché poi quello aiuta a fare la differenza”.