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Venezia FC, Zanetti : “Il ritiro? Siamo un cantiere aperto”

Un concentratissimo Paolo Zanetti
Un concentratissimo Paolo Zanetti

Alla vigilia della partenza per il ritiro, mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza.
Mister, primo ritiro prima di disputare il campionato in massima serie. Quali sono le sensazioni principali?
“Di certo quest’ esperienza è molto eccitante e molto interessante. Chiaramente, iniziamo da stasera da domani a mettere le basi. Siamo consapevoli che dovremo fare una grande impresa”.
Che cosa si aspetta, in particolare, da questo ritiro?
“E’ normale che ho già un vantaggio, che consiste nel fatto che tanti ragazzi già li conosco, hanno già la mentalità del gruppo, sanno benissimo quello che chiedo; però altra parte dovremo essere bravi a integrare con i nuovi arrivati: intanto conoscerli, poi integrarli dal punto di vista del gioco, anche perché ne arriveranno sicuramente tanti altri. Siamo, insomma,  assolutamente un cantiere aperto”.
A proposito di nuovi arrivi: che cosa può dire degli ultimi acquisti?
“Schnegg era stato seguito e bloccato già lo scorso anno, è un terzino sinistro strutturato, dotato di ottimo corsa, che però ha bisogno di lavoro dal punto di vista tattico difensivo. Ebuehi è pure un terzino strutturato, con caratteristiche diverse da Mazzocchi e proprio per questo si completa bene con Pasquale. Avevamo la necessità di mettere dentro caratteristiche leggermente diverse. Quanto a Peretz, è un ragazzo da cui mi aspetto tanto. Quello che abbiamo visto ci ha stuzzicato, un centrocampista box to box, che sa fare entrambe le fasi, tipo Maleh e Crnigoj per dire. È giovane e ha una personalità importante, ho visto il fuoco nei suoi occhi, penso e spero che possa essere una piacevole scoperta. Heymans è da un po’ che gravita dalle nostre parti. Ha fatto parecchio nella serie A belga, può giocare sia da trequarti che da mezzala. Ha struttura e centimetri, ha caratteristiche interessanti tutte da scoprire. Li ho studiati molto bene a video, poi mi farò un’idea quando li vedrò all’opera in campo”.
Ci saranno ragazzi delle giovanili?
“Si aggregheranno 5 ragazzi under 19. Va detto che quest’anno la società vuole investire anche sugli under 19, per fare una collaborazione proprio con la squadra della primavera come fosse la seconda squadra. Quindi ci sarà anche una supervisione da parte mia: ho accettato più che volentieri questo compito, e quindi ho chiesto di portare su quei ragazzi per iniziare a vederli all’opera”.
Ci sarà invece qualcuno in partenza?
“Premesso che noi veniamo da un percorso di squadra incredibile, che abbiamo vissuto insieme delle delle grosse emozioni, però purtroppo il calcio è questo: è guardare avanti, lo spazio per le emozioni c’è già stato, abbiamo già vissuto e dato tutto, poi si guarda avanti. Quindi si ricomincia un’altra storia da raccontare, in un campionato difficilissimo nel quale abbiamo il dovere di portare il più in alto possibile la squadra per quello che sono i nostri parametri. Circa gli intoccabili: per esempio, Ceccaroni per me lo è, ma se arriva una squadra che tira fuori cinque milioni per lui, magari il presidente ci pensa”.
Lei è un tecnico molto ambizioso, e si confronterà con molti allenatori di spicco, ad esempio Mourinho. Immaginiamo sarà una cosa molto stimolante.
“Sì, e sono pure consapevole che sarò il più giovane della categoria, anche se questa è una condizione nella quale sono abbastanza abituato. Sarà anche un motivo di sfida con i miei giocatori, che si confronteranno tutti con giocatori che, almeno in partenza, chiunque penserà siano superiori ai nostri  ragazzi, come ci già successo l’anno scorso con alcuni ragazzi; ma questa è una condizione nella quale abbiamo già ampiamente dimostrato di aver smentito, perché con orgoglio abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Ovviamente, faremo di tutto per rimanerci, in massima serie”.
Quali possibilità ed esigenze ci sono, in entrata e in uscita, per la squadra?
“Dovremo fare un mercato in uscita importante. Abbiamo tanti giocatori in rosa, qualcuno è rimasto a casa e dovremo fare uscite, dal punto di vista emozionale e morale, che potranno senz’altro dispiacermi. Ma per correttezza sarà prima la società a comunicare ai ragazzi le decisioni prese nei loro riguardi. Di certo, comincia un’altra storia e abbiamo il dovere di rinforzare il più possibile la squadra. Attualmente ci serve un centrale difensivo importante e probabilmente anche due, sicuramente servono un play e una mezzala, serve un centravanti, un esterno sinistro basso e un esterno alto”.
Come pensa di colmare l’assenza di esperienza in serie A?
“Dobbiamo concentrarci ancora di più sulla nostra identità, facendo un po’ più attenzione all’equilibrio rispetto all’anno scorso, perché dobbiamo intanto capire chi siamo, i nostri punti fermi e di forza, che sono comunque quelli di avere coraggio, di andare a lavorare per trovare il modo di andare a fermare l’avversario. Ci dovrà anche essere umiltà, ma nel contempo dovremo essere una macchina perfetta, in grado di subire il meno possibile per salvarci tranquillamente”.
Quanto conterà il fatto di poter giocare il più possibile al Penzo?
“Molto, molto. Il Penzo è casa nostra, soprattutto ora che dovrebbero aprirsi gli stadi al pubblico”.
E come valuta invece il calendario asimmetrico?
“Ovviamente si tratta di una questione di esigenze televisive. Ci dobbiamo adattare perché non abbiamo scelta. Io preferivo il calcio di un tempo, quello del Novantesimo Minuto alle 6 tutti assieme, e poi della Domenica Sportiva: io vengo da quel calcio, mi piaceva quello, aspettavo con grande ansia tutto il pomeriggio; ma adesso il calcio è cambiato, il mondo è cambiato, ci sono delle esigenze, anche economiche, viviamo di televisioni”.
Da allenatore neopromosso, come ha trascorso questo ultimo periodo?
“Ho cercato di lavorare un po’ su me stesso, cercando di recuperare le energie, perché avevo veramente speso l’impossibile. Per un paio di settimane ho spento il telefono. Adesso, onestamente, sono solo tranquillo, molto carico, molto, sereno perché voglio trasmettere questo ai miei giocatori anzi: se mi renderò conto che c’è chi non crede nel progetto o se sentirò discorsi del tipo che siamo già retrocessi, sono pronto a qualsiasi cosa, nel senso che è una mentalità che non concepisco”.
Quale sarà la partita più stimolante secondo Lei?
“Di sicuro non ci saranno mai partite dove saremo del tutto rilassati. In quelle gare ci sarà un tourbillon di emozioni e quindi è veramente difficile dare una risposta, perché veramente saranno tutte partite con un peso incredibile”.
Quanto sarà importante la trasferta in Olanda?
“Parecchio. L’abbiamo voluta perché ci hanno dato la possibilità di giocare contro squadre di serie A olandese, con squadre importanti, e sarà importante per noi misurarci con loro. Credo che sarà una bellissima tournée, che potrà essere veramente molto utile”. 

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