La linea del premier Cameron si è subito ammorbidita. Le Nazioni Unite hanno tuonato: “Quest’immagine terribile deve attirare l’attenzione del mondo intero sulla crisi dei rifugiati e dei migranti. Bisogna affrontate le cause che sono alla radice della crisi in Siria e Iraq e trovare una soluzione politica”. L’Unione Europea, infine, ha in fretta approvato il piano per ricollocare i 120mila rifugiati in Italia con la Germania in prima linea e Francia e Spagna subito dietro.
In qualche giorno è cambiato tutto. Ed è cambiato perché quell’immagine, grazie ai social network, è diventata virale: su Twitter, in primis, con l’hashtag turco #KiyiyaVuranInsanlik, che significa “umanità trascinata a riva”. In molti hanno deciso di condividerla. E anche chi, troppo agghiacciato dalla violenza, non l’ha fatto ne ha comunque parlato.
Un movimento virtuale di coscienze che i grandi della terra non potevano ignorare. Ci si interroga sui mezzi di informazione se sia giusto o meno pubblicare foto tanto dolorose. A partire dal principio che i bambini vanno protetti. Purtroppo a convincerci finora non è stata la disperazione a un passo da noi. E allora sì, un’immagine che lascia senza parole e che è uno schiaffo vero, va pubblicata.
Chiara Semenzato