La vulvodinia è un disturbo femminile che può colpire le donne dall’adolescenza fino alla menopausa. Parliamo di un disturbo molto fastidioso che comporta perlopiù dolore e bruciore intimo spontanei, ma anche provocati da un contatto diretto o da semplici movimenti.
Questa situazione può essere presente in modo continuativo o saltuario e in molti casi può diventare invalidante.
Vulvodinia: cos’è e quali sono le cause
La vulvodinia è una patologia femminile che comporta dolore e bruciore nell’area vulvare, sebbene di fatto non siano presenti lesioni cliniche visibili.
Tale disturbo femminile può manifestarsi in seguito a ripetute infezioni da candida o a traumi fisici, ma può essere associato anche a scarsa lubrificazione o ad un trauma psicologico.
Tuttavia, possono incidere negativamente sul disturbo anche errate abitudini, determinati stili comportamentali, praticare attività sportive microtraumatizzanti o abusare di detergenti intimi e medicinali a uso topico.
Sintomi e cure
La sintomatologia comporta dolore e bruciore vulvare spontaneo o conseguente ad un contatto diretto, intorpidimento, rossore, gonfiore, scosse sul pube o nella zona perianale e prurito vulvare.
Inoltre, chi è affetto da questo disturbo può manifestare anche sintomi tipici di un’infezione intima, sebbene il tampone e l’urinocoltura risultino negativi.
La vulvodinia è una sindrome complessa, spesso difficile da diagnosticare. Per questo, già ai primi campanelli d’allarme, è importante rivolgersi ad uno specialista per valutare l’iter terapeutico più indicato, così da ridurre la frequenza e l’intensità delle sensazioni dolorose fino a giungere ad una completa guarigione.