E’ in partenza una delegazione di quattromila pensionati veneti che domani torneranno a manifestare e rivendicare diritti e dignità in Piazza del Popolo a Roma insieme agli altri provenienti dalle zone di tutt’Italia.
L’obiettivo principale per tutti i pensionati è quello di cambiare la Legge Fornero con una nuova legge per la non autosufficienza.
A rappresentare i pensionati del Veneto ci saranno anche tre sindacati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp, ancora una volta insieme dopo tanti anni di azioni separate; solamente in Veneto verranno allestiti oltre cinquanta pullman e sono stati prenotati vagoni ferroviari interi per oltre 4 mila pensionati che giungeranno a Roma.
La protesta è stata presentata ieri dai segretari regionali dei sindacati dei pensionati Rita Turati (Cgil), Irma Canazza (Cisl) e Walter Sperotto (Uil).
A tal proposto Rita Turati ha commentato: “Saremo in tantissimi a Roma per rivendicare la dignità dei pensionati e per garantire un futuro previdenziale ai nostri giovani. La legge Fornero ha provocato molti danni al sistema previdenziale italiano e per questo deve essere cambiata radicalmente. Vogliamo che alle pensioni venga restituito un potere d’acquisto adeguato, che si renda flessibile ed equa l’uscita dal lavoro, che le donne abbiano assegni più dignitosi.”
La collega della Cisl Canazza ha aggiunto: “E’ necessario fare pressione sul governo perchè attivi delle politiche di equità. Durante la crisi noi pensionati abbiamo avuto un ruolo, che ci è stato riconosciuto, di collante sociale, soprattutto alla solidarietà familiare. Ora che ci sono segnali di ripresa, è inammissibile continuare a fare cassa sulle pensioni: i dati ci dicono che troppi pensionati veneti percepiscono un assegno mensile che non permette una vita dignitosa, è soprattutto per loro che scendiamo in piazza”.
Infine Sperotto della Uil ha concluso: “Andiamo a Roma per evidenziare i problemi dei pensionati e per ricomporre la frattura generazionale che si è creata soprattutto in questi anni di crisi, in cui siamo stati dipinti come dei privilegiati. Deve esserci la certezza che una persona possa affrontare bene gli ultimi anni della sua vita. E’ per questo che chiediamo una legge nazionale sulla non autosufficienza”.
Matteo Venturini