La Cerimonia di Laurea in Piazza San Marco dell’Università Ca’ Foscari Venezia ha tagliato oggi il traguardo della 50esima edizione. Dal 2011 a oggi oltre 40 mila studentesse e studenti sono stati proclamati dottori e dottoresse in questa Piazza.
Oggi, nel corso di due cerimonie, Ca’ Foscari ha proclamato 734 dottoresse e dottori della sessione di laurea straordinaria 2023/2024 con la consegna del diploma a coloro che hanno conseguito il titolo di laurea triennale.
A tutti coloro che hanno conseguito il titolo di laurea triennale sono stati consegnati diploma e tocco dal professor Elti Cattaruzza, prorettore al Diritto allo studio e servizi agli studenti che ha sostituito la rettrice Tiziana Lippiello, impegnata in importanti missioni internazionali.
Il prorettore ha ripreso il motivo letterario antico del viaggio di ritorno in patria, il nostos: “L’obiettivo del vostro viaggio non è stato soltanto di condurre voi eroi a una meta (quella che per Ulisse era Itaca e che per voi oggi è la laurea), ma di ricondurvi – sani e salvi e molto più esperti della vita – al vostro originario punto di partenza, la vostra casa interiore, in un viaggio che è in primis la conoscenza di sé.”
Per il saluto dell’Amministrazione Comunale sono intervenuti il vicesindaco del Comune di Venezia, Andrea Tomaello, e la consigliera delegata alle Attività Culturali del Comune di Venezia, Giorgia Pea.
In rappresentanza dei migliori studenti e delle migliori studentesse della sessione di laurea sono intervenuti Michele De Rosa e Valentina Morona.
Per Valentina Morona si è trattato di un ritorno nelle aule universitarie dopo un periodo di impegno professionale, che non ha interrotto grazie al programma per studenti part-time. “L’università – ha detto dedicando il diploma alla figlia – non è solo un luogo di trasmissione di nozioni, ma uno spazio di crescita profonda. Viviamo in un’epoca in cui l’accesso alle informazioni è immediato, ma spesso effimero. Il valore di un percorso accademico risiede quindi nella possibilità di andare oltre il consumo rapido delle conoscenze, per costruire una comprensione più profonda, capace di lasciare un segno duraturo nella nostra vita”.
Michele De Rosa ha detto nel suo discorso alla piazza: “Il mio percorso è stato costellato da docenti preparatissimi, da compagne e compagni con i quali era un piacere intrattenersi in lunghe chiacchierate e da un ambiente ricco di stimoli ogni volta nuovi e diversi. Ho dovuto far fronte a una sfida apparentemente insormontabile, ma con il sostegno dei docenti e delle persone a me care ho capito che nulla è impossibile. Mi raccomando, quindi, chiedete aiuto nei momenti del bisogno perché troverete sempre una mano tesa pronta a venirvi incontro”.