La giornata, che ha previsto una gita in motonave alla scoperta delle bellezze della Laguna Veneta, ha coinvolto tre associazioni impegnate nell’assistenza di bambini e ragazzi affetti da disabilità e patologie invalidanti ed è stata organizzata per il secondo anno consecutivo dall’imprenditore trevigiano Gianpietro Da Re che dichiara: “il mio intento è quello di dare il buon esempio. La solidarietà è più efficace se a farla siamo in tanti”
Amicizia e condivisione. Questi i due ingredienti principali che sabato 4 maggio hanno condito una giornata speciale all’insegna della solidarietà e dell’allegria. Per il secondo anno consecutivo, infatti, Gianpietro Da Re, imprenditore trevigiano nel settore nautico, ha voluto regalare un sabato di festa agli amici della Nostra Famiglia di Conegliano, a quelli della Amici di Diego Onlus di San Pietro di Feletto e dell’Associazione Dreamcatchers di Milano.
Una gita in motonave alla scoperta delle bellezze della Laguna Veneta, cui hanno aderito a titolo personale anche diversi esponenti delle autorità, come il Sindaco di Conegliano, Fabio Chies e gli Assessori del Comune di Caorle Katiuscia Doretto (servizi sociali e pari opportunità) e Mattia Munerotto (turismo, sport, commercio, attività produttive e politiche giovanili). Tutti animati dal comune intento di trascorre e far trascorrere ai ragazzi e ai loro accompagnatori qualche ora di svago e serenità immersi nella pittoresca cornice di un paesaggio unico al mondo.
Da Re, fondatore e titolare della Luxuryspa di San Vendemiano, non è nuovo a simili imprese. In passato, infatti, si era già reso protagonista di altre iniziative legate tra loro dal solido fil rouge dell’altruismo, tra cui la scelta di regalare una settimana di vacanza a Jesolo a dieci nuclei familiari bisognosi o la promozione di un progetto di pet therapy, sempre a favore dei piccoli ospiti della Nostra Famiglia, con la quale il rapporto di fratellanza e collaborazione è ormai consolidato e costante.
Commenta: «Non cerco pubblicità né mi interessa il clamore mediatico. Quello che faccio lo faccio al di fuori della mia attività e lo faccio in primis perché sento che è giusto farlo e soprattutto per lanciare un messaggio positivo ai miei colleghi imprenditori che magari vorrebbero a loro volta mettersi in gioco per migliorare le vite degli altri, ma non sanno da dove partire. Il Veneto ha una grande tradizione imprenditoriale e se ognuno di noi si adoperasse per dare l’esempio anche solo con una singola azione virtuosa, probabilmente riusciremmo a mettere a segno almeno una piccola vittoria sul campo di battaglia più ostico di sempre: quello della civiltà.
A volte basta davvero poco per fare la differenza, ed è un poco che vale tantissimo. Ieri, in fondo, non abbiamo fatto niente di eclatante, eppure siamo tornati a casa arricchiti dalla consapevolezza di aver realmente speso il nostro tempo per una causa giusta: regalare sorrisi ed emozioni al prossimo. Al di là dell’esperienza in sé, quello che mi ha fatto realmente piacere è stato toccare con mano la reale e commossa partecipazione di tutti gli ospiti, pienamente coinvolti dallo spirito conviviale e amichevole dell’evento. Sicuramente ci saranno altre occasioni di ritrovo… anzi, ci sto già pensando…».
L’Associazione La Nostra Famiglia è presente in 6 regioni italiane (8 le sedi solo in Veneto, tra cui appunto quella di Conegliano) e si occupa di tutelare e supportare attraverso specifici e mirati interventi di riabilitazione, persone affette da disabilità soprattutto nell’età evolutiva.
Amici di Diego Onlus è un’organizzazione no-profit di San Pietro di Feletto che, seguendo il motto “corriamo per un sorriso”, promuove la cultura sportiva e il valore dell’inclusione aiutando aspiranti atleti in carrozzina a partecipare a gare e maratone.
Infine, l’Associazione senza scopo di lucro Dreamcatchers di Milano si propone di realizzare le aspirazioni turistiche di bambini e ragazzi colpiti da malattie molto spesso invalidanti, consentendo loro di viaggiare scoprendo il mondo e tutti quei paesi che avrebbero sempre sognato di vedere e che non hanno mai avuto l’opportunità di visitare proprio a causa delle loro gravi patologie.