La provincia di Treviso si trova al centro di una battaglia cruciale contro un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante: le truffe ai danni degli anziani. Dal 1° gennaio 2023, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Treviso ha intensificato la sua azione di contrasto, ottenendo risultati significativi che gettano luce su un problema spesso sottovalutato o nascosto dalle stesse vittime.
In poco più di un anno e mezzo, l’Arma dei Carabinieri è riuscita a identificare ben cento truffatori, un numero che fa riflettere sulla gravità e sulla diffusione di questo tipo di reati. Di questi, 98 sono stati denunciati, mentre per due soggetti si è proceduto all’arresto. Questi dati, già di per sé allarmanti, potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg, considerando che molti anziani, per paura o vergogna, scelgono di non denunciare gli episodi di cui sono vittime.
Consapevole della delicatezza della situazione, l’Arma dei Carabinieri ha messo in campo una strategia a tutto tondo, che coniuga prevenzione e repressione. Sul fronte della prevenzione, sono state avviate numerose iniziative volte a sensibilizzare la popolazione anziana e a fornire strumenti concreti per difendersi dalle truffe.
Tra queste, spicca la capillare distribuzione di materiale informativo. Nelle parrocchie della diocesi di Vittorio Veneto sono stati distribuiti opuscoli contenenti le buone pratiche da seguire per evitare di cadere vittime di truffe. In collaborazione con l’azienda ULSS2 Marca Trevigiana e l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Treviso, sono state affisse locandine in formato A3 nei luoghi maggiormente frequentati dagli anziani, come strutture sanitarie e farmacie. Grazie a un accordo con la Camera di Commercio di Treviso-Belluno, il materiale informativo ha raggiunto anche numerosi esercizi pubblici.
Un’iniziativa particolarmente innovativa è stata realizzata in collaborazione con Mom – Mobilità di Marca: quattro autobus del trasporto urbano ed extraurbano sono stati decorati con vetrofanie raffiguranti militari che rassicurano una coppia di anziani, accompagnate dalla locandina tematica della campagna nazionale.
Ma l’azione dei Carabinieri non si limita alla prevenzione. L’attività investigativa ha portato a importanti risultati operativi. Un caso emblematico riguarda due pregiudicati campani, di 18 e 27 anni, colpiti da misure cautelari per una truffa compiuta a Villorba con la tecnica del “finto Carabiniere”. I due avevano convinto un anziano a consegnare denaro e oggetti preziosi, facendogli credere che servissero come cauzione per un congiunto coinvolto in un incidente stradale.
Particolarmente significativa è anche l’operazione che ha portato alla denuncia di quattro soggetti, due uomini e due donne tra i 25 e i 35 anni, domiciliati a Mestre. Il gruppo è ritenuto responsabile di numerose truffe commesse tra l’agosto 2022 e l’ottobre 2023 in diversi comuni della provincia trevigiana, utilizzando la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio”. Le donne avvicinavano gli anziani fingendosi parenti o mostrandosi riconoscenti per un gesto di cortesia, e durante l’abbraccio sottraevano orologi, catenine d’oro o portafogli. In alcuni casi, i complici utilizzavano poi le carte di credito rubate per prelevare denaro dagli sportelli bancomat.
L’indagine dei Carabinieri, basata sull’analisi di filmati di videosorveglianza, lettori di targhe e testimonianze, ha permesso di identificare i presunti autori di almeno sette episodi accertati. La Procura della Repubblica di Treviso ha contestato loro i reati di furto aggravato continuato in concorso e indebito utilizzo di carte di pagamento.
Questi risultati dimostrano l’efficacia dell’approccio adottato dall’Arma dei Carabinieri, che combina una capillare attività di prevenzione con un’incisiva azione investigativa. La lotta alle truffe agli anziani si conferma una priorità per le forze dell’ordine, in un territorio che dimostra grande sensibilità verso la tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione.
La sfida, tuttavia, rimane aperta. È fondamentale che la comunità nel suo insieme continui a collaborare con le forze dell’ordine, segnalando tempestivamente situazioni sospette e supportando le iniziative di sensibilizzazione. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile contrastare efficacemente un fenomeno che non solo danneggia economicamente le vittime, ma mina profondamente il loro senso di sicurezza e la fiducia nella società.