Massimo Grella, Segretario generale Fp Cisl Venezia
Massimo Grella, Segretario generale Fp Cisl Venezia

Continuano le rinunce di molte persone nel voler prendere servizio nei settori pubblici nella provincia di Venezia nonostante si siano superati i concorsi, sempre più selettivi. E spesso le graduatorie si esauriscono.

La preoccupazione di CISL Venezia

Il tema sta preoccupando, e non poco, la Cisl Venezia, che aveva denunciato il fenomeno ancora nei mesi scorsi. Non solo, l’organizzazione sindacale ha portato la questione anche in prefettura nel corso di un incontro avvenuto con il prefetto di Venezia, Darco Pellos.

Conseguenze

Questo significa che nella sanità pubblica, o quella convenzionata con la stessa, negli enti locali, nelle case di riposo, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate e delle Dogane, si fa sempre più fatica a garantire gli standard e la qualità dell’offerta.

L’allarme lanciato da CISL Venezia

La questione è semplice; a inizio estate, la Cisl Venezia aveva lanciato l’allarme circa le 870 nuove assunzioni previste nel settore pubblico; i nuovi concorsi nella pubblica amministrazione permetterebbero di avere nella nostra provincia 360 persone nelle Agenzie fiscali così ripartite: 300 in quella delle Entrate e 60 in Dogana. Altri 10 andranno al ministero dell’Interno come funzionari. Non solo, ci sarebbe anche un altro pacchetto di 500 nuovi arrivi: 100 andranno all’Inps e, altrettanti, in altri ministeri. Entro la fine del 2024, invece, in 200 troveranno posto tra la sanità pubblica e quella privata. Per gli enti locali, ossia Regione, Città metropolitana e Comuni, si arriverebbe a 100 nuovi dipendenti attraverso i concorsi.

“Purtroppo aumenta il tasso di rinunce – osserva il Segretario generale della Fp (Funzione pubblica) della Cisl Venezia Massimo Grellae questo non ci preoccupa solo per l’immediato ma anche in prospettiva. Avere dei servizi efficienti nel territorio è sinonimo di garanzia per la comunità e per la sua tenuta sociale. Come sindacato rileviamo che ci pongono due domande fondamentali: una riguarda lo stipendio, giustamente considerato non congruo al tipo di lavoro e ai titoli richiesti, e l’altra è il costo della casa, troppo elevato in un mercato drogato dall’effetto turismo e non regolato dalle istituzioni. Chiediamo nuove regole per il mercato immobiliare, perché per qualunque dipendente diverrà impossibile concorrere alle cifre che si realizzano con i turisti. Pensiamo all’ospedale di Jesolo, dove la stagione estiva dura quattro-cinque mesi; ebbene, da ottobre ad aprile si riesce ancora, ma con fatica, a trovare degli alloggi dignitosi e a un prezzo accessibile. Da maggio a settembre, invece, è l’esatto contrario e questo si ribalta, con richieste già “folli” per la maggioranza della popolazione, figurarsi per chi ha uno stipendio da 1300-1500 euro, a seconda della qualifica. I datori di lavoro dovrebbero iniziare a occuparsi di questo aspetto, inserendo nei propri bilanci dei capitoli di spesa delle risorse per favorire, quantomeno, una prima sistemazione a costi accessibili, almeno per il biennio iniziale, per permettere a chi arriva da fuori di poterla pagare e avere quei soldi necessari per potersi creare una famiglia e inserirsi nella comunità”.

In questo contesto, Grella rileva anche il decreto (44/2023) cosiddetto “Taglia idonei” approvato con una legge (74/2023) dal governo; in pratica è previsto che per i concorsi pubblici, la graduatoria si fermi entro il 20 per cento dei posti successivi ai vincitori. Ad esempio, se i posti disponibili fossero 100, in presenza di rinunce, si potrebbe scorrere l’elenco sino al 120esimo posto, mentre per il 121esimo non ci sarebbe alcuna possibilità d’ingresso a quello specifico lavoro. “E in questo contesto già molto difficile – precisa Grella – si rischia di non coprire i posti vacanti”. Sul tema casa, ormai sono anni che la Cisl Venezia parla di “rischio d’inverno occupazionale” se non si dovessero dare delle risposte concrete. Così ha portato la questione al prefetto di Venezia, Pellos, nel corso di un incontro.
Siamo davanti a rischi concreti – spiega il Segretario generale della Cisl Venezia Michele Zanoccoe ormai tutti ne sono coinvolti, non solo il mondo del pubblico impiego e della scuola ma anche dell’industria, dell’artigianato, del turismo e del commercio. L’abitazione è l’elemento abilitante per attirare l’occupazione necessaria a sostenere l’economia del nostro territorio. Serve adeguare gli stipendi alle attività richieste e servono proposte nuove per rendere il mercato immobiliare disponibile a nuovi lavoratori, pena il declino economico e sociale della provincia di Venezia”