“É stato sicuramente un inizio anno complesso per il nostro mondo – spiega la presidente provinciale di Fipe nonché dell’Unione provinciale Confcommercio Dania Sartorato – perché il comparto ha fatto i conti con due rivoluzioni. La prima è quella del nuovo codice della strada che ha impattato sul consumo di alcol nei locali, la seconda è quella delle linee guida ministeriali sul tema della sicurezza che in prima battuta ha destato allarme, ora rientrato dopo il chiarimento del Viminale. L’azione di Fipe è stata efficace e tempestiva e al momento nella nostra provincia il comparto resta stabile e pronto a gestire i cambiamenti”.
Ha contribuito ad alimentare tensione il decreto del Ministero dell’Interno del 21 gennaio contenente le linee guida per la prevenzione degli atti illegali nei pubblici esercizi, che inizialmente sembrava addossare agli esercenti una serie di responsabilità, adempimenti e costi in tema di videosorveglianza, prevedendo l’obbligatorietà di installazione di sistemi di videosorveglianza , in aggiunta all’obbligo di segnalazione alle Forze dell’Ordine delle situazioni di illegalità o di pericolo ed ai già noti obblighi rispetto ai divieti di somministrazione di alcol ai minori.
Ora- a placare gli animi- è arrivato il chiarimento del Viminale che stabilisce la volontarietà di adesione alle linee guida. Ovvero, nessun obbligo, chi vuole installare i sistemi di videosorveglianza aderisce su base volontaria.
“Abbiamo accolto con molto favore questa precisazione appena arrivata – afferma Dania Sartorato- perché, pur essendo il tema della sicurezza molto centrale per la categoria, l’adesione su base volontaria tranquillizza molto ed alleggerisce il peso e la responsabilità che ricade sugli esercenti. Questo senza nulla togliere alla nostra ferma volontà di collaborare al meglio con le Forze dell’Ordine, alla nostra disponibilità nel definire gli ambiti di collaborazione per la prevenzione”.
Riguardo all’introduzione del nuovo codice della strada- prosegue la presidente Sartorato- intendo ribadire alcune conclusioni che nel clamore mediatico del primo mese non sono state evidenziate e pertanto si è generata confusione. Prima di tutto l’obiettivo condiviso è quello di ridurre l’incidentalità stradale, le vere novità si concentrano solo sui comportamenti specifici come l’utilizzo di smartphone alla guida, l’assunzione di sostanze stupefacenti e la guida in stato di ebbrezza. Salvo per le categorie “alcol zero” (neopatentati, conducenti professionali, ecc.), la soglia di tolleranza alcolemica rimane invariata (0-0,5 g/l) e i principi restano quelli già noti ovvero:
- Il divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 3.00 alle 6.00. Tuttavia, limitazioni orarie più stringenti possono essere adottate a livello locale;
- Per i locali aperti oltre le 24.00 è obbligatorio mettere a disposizione dei clienti un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, affinché possano verificare il proprio stato di idoneità alla guida e le Tabelle alcolemiche riguardanti i sintomi correlati ai diversi livelli di alcolemia e le quantità indicative di bevande alcoliche che possono comportare il superamento del limite legale di 0,5 g/l:
- Persiste il divieto di somministrazione di bevande alcoliche a minori di 18 anni, la violazione è punibile con una sanzione amministrativa. Inoltre, nel caso di minori di 16 anni, è configurabile il reato ex art. 689 codice penale;
- L’esercente è tenuto per legge a rifiutare la somministrazione di alcol a persone in stato di manifesta ubriachezza o infermità mentale;
- Regole speciali per gli esercizi posti nelle aree di servizio in autostrade e superstrade:
- Divieto assoluto di somministrazione di bevande superalcoliche.
- Divieto di somministrazione di alcolici dalle 2:00 alle 6:00.
- Divieto di vendita di superalcolici per asporto dalle 22:00 alle 6:00.
“La prima fase di introduzione del codice della strada ha sicuramente destato clamore ed ha determinato un calo generalizzato del consumo di alcol in bar e ristoranti che stimiamo attorno al 15%. Come per ogni cambiamento, Fipe – conclude la presidente Sartorato – ha dimostrato la massima flessibilità, inventiva e spirito di collaborazione. Le nostre imprese hanno necessità di collaborare in un contesto normativo chiaro e ben definito, soprattutto laddove il disagio sociale è crescente. Wine bag sostenibili, scelta dell’autista del gruppo, taxi, accompagnatori messi a disposizione dei clienti dai singoli esercenti, sono le soluzioni salva cena adottate in questo primo periodo. Come durante la pandemia con il delivery, si stanno instaurando nuove abitudini ed i cambiamenti sono sempre più veloci. Abbiamo dimostrato di saperci adattare, di essere pronti all’informazione e di aver affrontato per tempo la rivoluzione con adeguata formazione. In materia di sicurezza abbiamo sempre collaborato e siamo pronti a sederci ai tavoli istituzionali, il disagio crescente richiede un impegno collettivo e noi esercenti facciamo come sempre la nostra parte”.