Continua a tenere banco la discussione riguardante il futuro polo logistico del colosso delle vendite online Amazon che dovrebbe sorgere a Casale sul Sile. Una novità accolta con sentimenti contrastanti da cittadini e categorie. Se da un lato le istituzioni locali sperano in una ripresa del mercato occupazionale, il mondo del commercio al dettaglio continua a dimostrarsi critico.
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“Ascom – afferma Federico Capraro, presidente dell’ente trevigiano di via Venier – continua a ribadire la necessità di approfondire i temi e i termini del maxi insediamento che impatta su un’area strategica e già fortemente sfruttata. Parlare di polo “Amazon” è una semplificazione ad hoc, qui c’è in gioco un ampio polo logistico ed economico, con impatto intercomunale in un’area vasta tra comuni contermini (Preganziol, Casier, Roncade, Quarto d’Altino, Mogliano e non solo) e per questo motivo serve una valutazione complessiva, da parte della Regione e su più livelli”.
“Va inoltre compreso – spiega Capraro – il tipo di attività economica che si andrà a svolgere. Che contenuto avrà questa logistica su un’asse stradale importante come il Terraglio? Se spaventa il contenitore molto di più preoccupa il contenuto. E’ questo il motivo per cui stiamo organizzando incontri e confronti e siamo disponibili a confrontarci su tutti gli aspetti del progetto. Ribadiamo però, visto che viene invocato il nostro interesse per l’ecommerce, che è si una realtà in crescita, nella quale la stessa Confcommercio sta investendo, ma non è un alibi per invocare nuova cementificazione e altro consumo di suolo. TrevisoNow, la piattaforma targata Ascom-Confcommercio, non a caso si intitola “il nostro ecommerce” e si caratterizza proprio per la sua sostenibilità ambientale, visto che non necessita di maxi spazi logistici e funziona in maniera intelligente tramite app con furgoni propri che ritirano i pacchi dai singoli negozianti iscritti alla piattaforma in base ad una cronologia di preparazione e con percorsi studiati in tutta la provincia. Offre nuova occupazione, riduce il traffico e salvaguarda l’ambiente. E utilizza i punti di ritiro già esistenti come edicole o bar nell’ottica delle rigenerazioni urbane e del rilancio dei centri storici ed urbani. La nostra idea di ecommerce garantisce sviluppo al territorio senza cedere a nuove speculazioni edilizie ed alla corsa dei metri quadri”.