Il maltempo lascia il segno nell’agricoltura della Marca. Sono oltre 300 le aziende che hanno subiti danni da grandine, vento ed eccesso di pioggia con questa ondata di maltempo che tra l’altro non da segni di lasciare spazio all’anticiclone estivo. I danni ammontano a 5 milioni di euro riguardano i vigneti colpiti dalla grandine in particolare nelle zone di Codognè, Vazzola, Orsago, Gaiarine, Bibano Godega fino ad Orsago. Ci sono poi danni ingenti agli ortaggi e alla frutta come ciliegie e albicocche in primis che in prossimità di maturazione sono state danneggiate anche dall’eccesso di pioggia che stimola fenomeni di marcescenza e cracking. Il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal ha sottolineato: “Siamo passati da un inverno-inizio primavera tra i più siccitosi di sempre a record di eccesso di pioggia (alcune stazioni hanno fatto registrare oltre 100mm di pioggia in un giorno Stazione meteo di Castelfranco). Con questo quadro meteo-climatico oramai gli agricoltori della marca trevigiana hanno a che fare. Faremo di tutto per tutelare il reddito dei nostri associati”.
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Ma come difendersi da questo clima ormai “estremo”? in merito ci sono notizie positive come spiega il direttore di Condifesa TVB Filippo Codato: “Gli agricoltori lo sanno e tramite Condifesa TVB anche quest’anno hanno messo al riparo oltre 400 milioni di euro di produzione con polizze assicurative agevolate da contribuzione UE (fino al 70% del costo) e fondi mutualisti che in caso di danni da avversità atmosferiche e fitopatie risarciscono, almeno in parte, i danno subiti. Nel 2020 infatti sono molti gli imprenditori agricoli (+10% rispetto al 2019) che si sono associati per la prima volta al Condifesa avendo capito che non si può convivere con rischi di questa entità senza proteggere il proprio raccolto e quindi la propria unica fonte di reddito”.
E’ inoltre di questi giorni la proroga del Ministero delle Politiche Agricole che dà un altro mese di tempo per assicurare i proprio vigneti e frutteti con polizze agevolate da contribuzione pubblica, infatti, la scadenza di fine maggio è stata portata a fine giungo per dare questa importante opportunità ad un numero sempre crescente di agricoltori.