Il sindaco Luigi Brugnaro, con le massime autorità civili e militari cittadine e diversi esponenti dell’Amministrazione comunale, ha presenziato questa mattina alla messa officiata dal patriarca Francesco Moraglia all’interno dell’edificio sacro eretto nel diciasettesimo secolo su progetto di Baldassare Longhena. L’iniziativa del Governo della Serenissima intendeva ringraziare la Madonna per la fine della pestilenza che provocò in città tra il 1630 e il 1631 47mila morti (circa un quarto della popolazione totale).
“La pandemia da Covid-19 ha travolto le nostre vite a livello familiare, economico e sociale e la stessa celebrazione di questa festa ne è condizionata al punto da viverla con acuita profondità interiore, ma con limitazioni a livello esteriore – ha sottolineato il patriarca nella sua omelia – Ciò ci fa tornare all’essenziale, alle motivazioni iniziali di queste celebrazioni. Attraverso l’intercessione della Madonna chiediamo per ogni uomo salute e pace, affinché ci sia la ripresa che tutti auspichiamo, ma non solo economica. Serve una ripresa antropologica, costruendo un nuovo mondo ‘aperto e inclusivo’ alternativo al pensiero dominante che punta su individualismo, consumismo e tecnocrazia”.
Il patriarca ha deciso di raggiungere la Basilica della Salute in gondola: “Vedo nella fatica dei gondolieri la fatica di tutte le famiglie – ha spiegato – degli operai, degli artigiani, delle piccole e medie imprese, senza tralasciare i liberi professionisti e il mondo variegato delle partite Iva. Affidiamo alla Madonna – ha concluso – la nostra richiesta di salute e salvezza per tutti malati di Covid e non solo, per gli anziani, per chi è in ospedale, nelle carceri, per chi è segnato dalla pandemia, come per i medici e per gli operatori della sanità, oltre che per chi rappresenta le istituzioni pubbliche in questo momento”. Al termine della cerimonia, per la prima volta, monsignor Moraglia ha raggiunto il sagrato della Basilica proferendo una benedizione con annessa indulgenza plenaria.
La Basilica rimarrà aperta fino alle ore 21: un’altra messa sarà celebrata alle ore 19.30 con la sola presenza di alcuni rappresentanti dei sestieri del centro storico. Oggi, e nei giorni a seguire, l’accesso sarà limitato e regolamentato da un percorso ad hoc: in assenza di celebrazioni eucaristiche all’interno potranno infatti essere presenti in contemporanea non più di 215 persone. Durante le messe il loro numero sarà limitato a 150 all’interno della cosiddetta “rotonda maggiore” e a 65 nella rotonda minore. Non sarà possibile accendere autonomamente le candele votive, ma potranno essere deposte nei cesti predisposti come dono votivo, che diventerà un’opera di carità e sostegno alle famiglie in difficoltà economica.