Incontro pubblico organizzato dalla Cisl domani giovedì 14 aprile alle 17.00 a CONEGLIANO
La Cisl Belluno Treviso organizza un incontro pubblico con il giornalista Matteo Zola per approfondire le motivazioni che hanno riportato la guerra nel cuore dell’Europa. L’iniziativa, dal titolo “Guerra in Ucraina: perché?”, si svolgerà domani, giovedì 14 aprile alle 17.00 all’Auditorium Dina Orsi di Conegliano.
Matteo Zola, classe 1981, giornalista professionista e docente di lettere, direttore responsabile di East Journal, collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e altre riviste di settore. Esperto di Europa centro-orientale e area post-sovietica, ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. Recentemente ha pubblicato “Interno Pankisi, nel Caucaso dietro la trincea del fondamentalismo islamico” (Infinito edizioni 2022).
Introdurrà la conferenza il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini. Previsto anche l’intervento di don Bruno Baratto, direttore dell’Ufficio pastorale per le Migrazioni della Diocesi di Treviso.
“Oggi più che mai – spiega il segretario generale Paglini – c’è bisogno di comprendere ciò che sta accadendo in Ucraina e analizzare in maniera rigorosa gli eventi drammatici che stanno sconvolgendo quella terra. In un momento in cui la propaganda è parte integrante della guerra è fondamentale poter avere a disposizione strumenti che aiutino a capire, per questo la Cisl ha pensato di interpellare un grande conoscitore della storia e delle dinamiche geopolitiche dell’area. Rimane da parte nostra una condanna totale a questo attacco non solo all’Ucraina, ma alle democrazie liberali e universali. In gioco non c’è solo la liberazione del popolo ucraino, ma la difesa di 80 anni di democrazia e di pace in Europa. Come Cisl ci siamo già attivati anche a livello territoriale per offrire supporto e assistenza ai profughi in arrivo. Ricordiamo che essi saranno riconosciuti come soci onorari Cisl, con la garanzia dell’accesso ai servizi e alle tutele offerti dal sindacato a tutti gli iscritti, nell’ambito della campagna regionale ‘Work for Freedom’; tra gli obiettivi c’è anche quello di avviare percorsi di prima formazione linguistica e civica sul territorio destinati ai profughi in fuga dalla guerra”.