“La sofferenza ambientale dell’area lagunare è ai limiti e dal Veneto alla Romagna i danni sono ingenti per la categoria della pesca e acquacoltura. Come Regione del Veneto abbiamo stanziato un primo fondo da 80mila euro nell’assestamento di bilancio per fornire le prime risposte a un settore lavorativo tra i più importanti del Polesine, ma soprattutto abbiamo avviato fin dall’inizio di questa emergenza un dialogo con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare per dare un ampio ventaglio di risposte al settore. Presto arriveranno indennizzi specifici da parte del Governo: per questo ringrazio in particolare il ministro all’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per aver accolto l’allarme degli operatori, che rischiano di perdere tutto il raccolto a causa della presenza invasiva del Granchio blu, che sta devastando le aree di produzione di vongole e cozze nella zona di pesca e molluschicoltura”.
Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, rispetto alla possibilità di un contributo specifico, pari a 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura e allo smaltimento, contenuto nella bozza del decreto legge che il Consiglio dei Ministri potrebbe adottare lunedì, vista la situazione di necessità ed urgenza.
Con questo decreto il Governo intende sostenere la categoria, contenere il fenomeno della diffusione della specie Granchio blu (Callinectes sapidus) e impedire l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico. La bozza del decreto legge, inoltre, prevede l’individuazione delle aree geografiche colpite dall’emergenza, i beneficiari e le modalità di presentazione delle domande.
“Non è sufficiente la lotta biologica per contrastare la presenza di questo crostaceo. I nostri operatori sono stremati e continuano a registrare perdite di prodotto che riguardano sia le zone di semina sia le aree di prodotto maturo di vongole veraci e cozze – prosegue il Governatore del Veneto -. In questa partita istituzioni e categorie economiche si sono attivate da subito per richiedere lo ‘stato di emergenza’ e la possibilità di indennizzare gli operatori della pesca”.