L’Associazione Artigiana ritiene che i saloni di acconciatura possano essere raggiunti dai propri clienti fuori Comune ma ritiene utile che la Prefettura dia un’interpretazione delle norma condivisa con le associazioni di categoria

Nei giorni “rossi” posso recarmi dal mio acconciatore di fiducia anche se è fuori del mio Comune di residenza? Una domanda che i saloni di acconciatura si sono sentiti fare spesso dai propri clienti e che gli acconciatori hanno girato alla propria associazione di categoria di riferimento. La risposta che CNA ha dato agli interpellanti, a seguito di una accurata analisi dei provvedimenti, è che, secondo lei, sì: ci si può recare fuori Comune, nei giorni “rossi”, per raggiungere il proprio salone di acconciatura di fiducia.

«Sentiamo tuttavia l’esigenza che su questo punto si esprima il Prefetto chiarendo ogni dubbio interpretativo e condividendo una linea comune con le categorie economiche – afferma Enrico Foffani, responsabile sindacale di CNA Treviso -. Questo chiarimento senz’altro aiuterebbe i cittadini che devono prendere la decisione di andare fuori Comune per raggiungere il proprio acconciatore di fiducia senza incorrere il rischio di sanzioni da parte delle forze dell’ordine basate su interpretazioni più restrittive della normativa».

L’appello di CNA alla Prefettura è dunque quello di un chiarimento interpretativo e di condividere con le associazioni di categoria una linea comune relativamente alle attività di acconciatura.

«Queste attività sono sicure sotto il profilo sanitario sia per il tipo di trattamenti che offrono sia perché hanno preso tutte le misure igieniche anti-contagio previste dalla normativa, non è un caso che possano tenere aperto anche nei giorni “rossi” – conclude Foffani –. Sarebbe un controsenso che i propri clienti non possano raggiungerle per un’interpretazione restrittiva della normativa. Infatti non sono servizi che si possono considerare intercambiabili, in quanto caratterizzati da rapporto fiduciario».