“Il 20 agosto è la ricorrenza della morte di un grande veneto, Pio X. Il papa di umili origini, che nel 1914 si è spento, dicono le cronache, invocando la pace per il Mondo già avviato verso il baratro della Grande Guerra. Figlio della nostra gente, aveva conosciuto la miseria e il sacrificio di una società contadina non distante da quella conservata nella memoria dei veneti più anziani. Era, quindi, in grado di leggere lucidamente i danni irreversibili e lo strazio che un conflitto moderno avrebbe lasciato. Una visione che ne fa un personaggio di grande attualità, oggi che ancora una guerra insanguina incredibilmente l’Europa da più di un anno”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto ricorda San Pio X, al secolo Giuseppe Sarto, pontefice nato a Riese in Provincia di Treviso, nel centonovesimo anniversario della scomparsa. Un anniversario che riveste particolare importanza alla vigilia della “peregrinatio” dell’urna con le spoglie che arriverà in Veneto dal Vaticano a ottobre per sostare nel paese natale (dove si terrà anche un grande evento religioso già domani lunedì 21 agosto), a Treviso e a Venezia.

“A ottobre il Veneto avrà l’occasione di onorare un suo grande figlio, uno dei tre patriarchi di Venezia divenuti Papa nel ‘900 insieme ad Albino Luciani e Giuseppe Roncalli, tutti di origini umili e tutti saliti alla gloria degli altari. Le previsioni parlano già di decine forse centinaia di migliaia di veneti, e non solo, che accorreranno a rendergli omaggio in occasione di questo ritorno eccezionale – prosegue il Governatore -. Un incontro che sarà particolarmente sentito perché Papa Sarto è un testimone anche della nostra vita di popolo, di quel Veneto che, nel rispetto di tutti, dalle radici cristiane ha attinto i fondamenti per il suo modello di società laica. Una società che ha conquistato il suo progresso ma in cui carità, solidarietà, inclusione sono ancora valori fondamentali e dove il volontariato a favore della comunità coinvolge una delle percentuali più alte di cittadini a livello nazionale oltre a vantare un grande successo in vasti ambiti di servizio. Connotazione figlia di tempi duri e difficili nelle nostre campagne come quelli in cui Pio X era bambino a Riese o sacerdote a Tombolo e Salzano. Di anni in cui, usando un termine caro a Papa Francesco, anche il Veneto era periferia del mondo”.