Una truffa a domicilio (immagine di repertorio
Una truffa a domicilio (immagine di repertorio

Firma un depliant-vacanze promozionale e si ritrova con un contratto da 9 mila euro. Pensionato di Salzano raggirato dai venditori porta a porta ma grazie ad Adico il contratto è stato annullato

Dai prodotti per la casa – materassi, cuscini e chi più ne ha, più ne metta – ai viaggi/vacanza che possono risultare ancora più appetibili.

Il raggiro del catalogo, che non conosce mai il tramonto (se non un inevitabile stop durante il periodo covid) si avventura verso nuove frontiere allargando i suoi tentacoli e diversificando i settori di vendita.

La “vittima”, in questo caso, è un pensionato di Salzano, M.T., caduto nella rete di una società padovana per una cifra che ruota attorno ai 9 mila euro. Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo di Adico, il contratto è stato annullato in tempi record anche se erano ampiamente scaduti i 14 giorni per usufruire del diritto di recesso.

Questa la vicenda, che ricalca in tutto e per tutto la tecnica truffaldina già raccontata più volte dalla nostra associazione. Qui cambia solo la tipologia di offerta.

L’anziano è stato contattato dagli addetti di una azienda padovana che lo hanno sottoposto a un sondaggio telefonico. Alla fine della chiamata gli è stata comunicata la volontà di consegnargli personalmente un depliant promozionale con alcune interessanti offerte per vacanza da sogno e scontate. Il pensionato ha accettato la richiesta e ha accolto in casa i venditori che gli hanno appunto fatto visionare alcuni cataloghi per le vacanze. Prima di andarsene, come di consuetudine in questo raggiro, uno dei commerciali ha richiesto a M.T. la firma su un modulo spiegando, di fronte alle pressanti richieste di rassicurazione da parte della vittima, che si trattava di una semplice firma per la registrazione dell’anagrafica presso la ditta. Alla fine, i veditori se ne sono andati per rifarsi vivi dopo alcune settimane, quando era ormai impossibile usufruire del diritto di recesso. E hanno così svelato all’uomo l’arcano: il modulo per l’anagrafica era in realtà un contratto con il quale l’uomo nel corso di 10 anni era chiamato all’acquisto di pacchetti vacanza per un valore complessivo di 8.990 euro. Un importo presente nel modulo firmato ma praticamente illeggibile, perché scritto non in cifre ma in lettere minuscole e in corsivo.

“Abbiamo scritto immediatamente all’azienda tramite il nostro ufficio legale – racconta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e, grazie alla nostra attività legale con la quale abbiamo contestato l’assenza di consenso da parte del socio che non aveva alcuna intenzione di firmare un contratto, il contratto è stato annullato. Nella diffida abbiamo evidenziato come più volte l’uomo, assieme alla moglie, abbia chiesto al venditore se vi fosse qualche obbligo di natura economica. L’addetto ha sempre negato con forza, riferendo che la firma serviva per motivi burocratici. Abbiamo dunque intimato l’annullamento del rapporto per vizio del consenso, fermo restando che di fatto non esiste alcun contratto. E la società ha aderito alla nostra richiesta in tempi molto rapidi. Temiamo, però, che in questo periodo natalizio la truffa del catalogo sarà ancora più diffusa, raccomandiamo dunque ai cittadini, soprattutto agli anziani, a tenersi lontani da venditori porta a porta e sondaggi telefonici. Se proprio fanno entrare qualcuno in casa, l’imperativo categorico è quello di non firmare nulla”.