Da quest’anno sono cambiate le procedure per richiedere gli assegni per il nucleo familiare, meglio conosciuti come ANF, prestazioni di sostegno al reddito erogate dall’Inps in favore dei lavoratori dipendenti. Se fino all’anno scorso la prestazione veniva infatti richiesta per conto del dipendente direttamente dal datore di lavoro, d’ora in poi è obbligatorio effettuare la domanda esclusivamente online, con il Patronato designato come unico intermediario autorizzato a inviare la richiesta per conto del dipendente. Fanno eccezione i lavoratori agricoli. L’ANF va chiesto ogni anno e ha validità dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo. La domanda deve essere ripresentata quando cambia il nucleo familiare e si possono richiedere gli arretrati fino ad un massimo di 5 anni addietro.
Secondo le stime, saranno circa 15 mila i lavoratori che si rivolgeranno alla Cisl Belluno Treviso per farne richiesta: circa 5 mila a Belluno e 10 mila nella Marca. Per garantire a iscritti e non iscritti un servizio efficiente e di qualità, la Cisl ha aperto Sportelli ANFnelle sedi di lavoro (basta rivolgersi ai delegati aziendali) e nelle principali sedi territoriali: Treviso, Vittorio Veneto, Castelfranco, Oderzo, Pieve di Soligo, Conegliano, Montebelluna, Belluno, Feltre, Agordo e Sedico. Il sistema di prenotazione degli appuntamenti è già attivo: basta rivolgersi alle sedi sopraelencate. Le richieste potranno essere inoltrate dal 1° luglio, giorno in cui sarà disponibile la procedura telematica nel portale dell’Inps.
“Stiamo facendo uno sforzo organizzativo importante – spiega il segretario della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini – per garantire un servizio adeguato a chi si rivolgerà a noi, visto che il Governo ha deciso di affidare la gestione degli assegni familiari alle strutture territoriali del sindacato, proprio come fatto per il Reddito di cittadinanza. La nuova procedura istituita dal Ministero assevera la necessità della intermediazione sindacale sul territorio e nei luoghi di lavoro. L’atteggiamento del Governo nei confronti delle parti sociali è singolare e contraddittorio: se da un lato evita il confronto e ignora le richieste presentate dal Sindacato, a tutti i livelli, in materia di crescita, lavoro, pensioni e investimenti, dall’altro si rivolge alle nostre strutture, presenti in maniera capillare sul territorio, riconoscendone implicitamente l’alto valore e l’utilità sociale. Non siamo soggetti on-demand, il Governo finisca la perpetua campagna elettorale e apra con il Sindacato un confronto serio a 360°”.