L’atrofia vaginale comporta un assottigliamento dei tessuti e provoca fragilità e lassità della mucosa vaginale, secchezza, prurito e bruciore, dolore durante il rapporto sessuale (dispareunia).

La vaginite atrofica è una condizione diffusa soprattutto tra le donne in menopausa e durante il post parto, ma si può manifestare anche precocemente se indotta da cure mediche, chemioterapia, radioterapia o come effetto di un intervento di asportazione delle ovaie.

Atrofia vaginale: che cos’è e come riconoscerla

Si verifica a causa di una ridotta produzione dei livelli di estrogeno e causa un progressivo assottigliamento della mucosa vaginale e vulvare che diventa più delicata, irritabile e maggiormente esposta ai traumi.

Un importante studio Nord Americano ha evidenziato che soltanto il 25% circa delle donne che ne soffre comunica spontaneamente questi problemi al proprio medico curante e il 70% riporta che solo raramente lo stesso medico rivolge loro domande su problemi inerenti la secchezza vaginale.

I trattamenti e rimedi naturali

L’atrofia vaginale viene trattata tradizionalmente attraverso una terapia ormonale. Tuttavia, per ripristinare l’elasticità e l’idratazione vaginale si può ricorrere anche alla fitoterapia, assumendo sostanze di origine vegetale che agiscono localmente migliorando il trofismo e l’equilibrio batterico vaginale.

Tuttavia, la terapia attualmente più efficace contro l’atrofia vulvo-vaginale è quella che prevede il trattamento laser CO2 MonaLisa Touch. Studi scientifici condotti a livello internazionale hanno dimostrato, infatti, che a distanza di un anno e di 4 anni dai trattamenti ripetuti, l’efficacia clinica viene mantenuta con ripetuti miglioramenti della sintomatologia vaginale, urinaria e della funzione sessuale.